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Roma, Fonseca: “Ci sono segnali che la squadra potrà fare bene”

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Fonseca presenta la sfida che la Roma affronterà nei sedicesimi di finale di Europa League contro il Gent. Ecco le sue parole in conferenza stampa:

Cosa la preoccupa di più per domani?
“Sono preoccupato solo di quello che dobbiamo fare per vincere la partita. Abbiamo avuto una buona settimana di lavoro anche se giocheremo contro una squadra. Ci sono segnali che la squadra potrà fare bene”.

Come descriverebbe il rapporto con la squadra?
“Abbiamo una buona relazione, come sempre. E’ facile inventare cose di spogliatoio ora come i colloqui con i giocatori. Siamo qui per lavorare onestamente senza nessuna intenzione di nascondere niente. Siamo qui a lavorare e non è giusto quando si inventano queste cose”.

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Come sta Lorenzo Pellegrini?
“Non abbiamo scuse. Il problema è del momento con la squadra. Pellegrini ha accusato di più la responsabilità del momento che l’infortunio. Deve essere più equilibrato e deve giocare senza fretta e senza voglia di dimostrare. Deve essere un giocatore equilibrato. Ha dimostrato di essere un grande giocatore e un grande uomo”.

Come sta Diawara?
“Siamo molto ottimisti con lui. Due giorni fa ha iniziato ad allenarsi con noi e siamo ottimisti. Ho parlato con lui dopo l’allenamento e mi ha detto che stava bene e senza dolore. Questo è importante. Vediamo nei prossimi giorni”.

L’Europa League può essere un’ancora di salvataggio per la Champions, la squadra se ne rende conto?
“Noi continuiamo a credere che sia possibile arrivare in Champions anche attraverso il campionato. Noi dobbiamo tornare a essere la squadra di prima, senza creare aspettative. Dobbiamo tornare a essere fiduciosi. Questo è importante e vincere domani”.

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Come gestisce la pressione e la delusione dell’ambiente?
“Ho parlato con il mio assistente di questo. Dovrei parlare molto tempo per rispondere. Si è creata a Roma una negatività che non capisco. La prima cosa che mi hanno detto ‘A Roma è difficile, c’è una grande pressione’. Ma se non vuoi pressione non devi allenare in Serie A. A Kiev se non vinci una partita i tifosi aspettano calciatori e allenatore. Non posso allenare una squadra che vuole vincere se non volessi pressioni. Sono qui e sono pronto. Quando non vinco la critica è più forte, ma è così ovunque. Io voglio accettare la pressione. E’ solo una scusa che a Roma la pressione sia solo forte”.

Domani giocherà Carles Perez? Senza Bruno Peres invece toccherà a Santon?
“Bruno Peres voi sapete che non può giocare domani. Del resto vediamo”.

Domani potete giocare a tre dietro?
“Penso che possiamo giocare con tre difensori. Dipende dalla partita. Non è un problema per me se qualche partita la giochiamo con tre centrali, ma non lo so per domani. Vediamo”.

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Perché la Roma è più attaccabile da palla inattiva?
“Non è normale. E’ successo in due o tre partite. E’ un problema di concentrazione in questo momento perché la squadra è meno fiduciosa. Qualsiasi cosa sbagliamo può portare al gol ora. Oggi abbiamo lavorato su questa situazione come sempre”.

Dal 2021 l’Uefa introdurrà una competizione al di sotto dell’Europa League ampliando il calendario già fitto, è spaventato da quest’ipotesi?
“Non posso dire di questo perché non conosco le alterazioni che ci saranno. Per me l’Europa League è quasi come una Champions. Se l’Uefa vuole cambiare questo modo di giocare vedremo dopo le alterazioni”.

Le ultime partite rispecchiano il suo credo?
“Si penso che tutti noi sappiamo non sia facile giocare contro Atalanta. La squadra non ha sbagliato la strategia, ma sulle palle ferme. Non ricordo di nessuna squadra che ha giocato con l’Atalanta senza concedere nulla. Difensivamente non abbiamo fatto male. L’allenatore che pensa di poter giocare un calcio corto contro l’Atalanta penso che si sbaglia. Offensivamente è una partita diversa. A Bologna non c’era tranquillità tattica”.

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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