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Fiorentina, Iachini: “Fiducia negli arbitri. Chiesa in dubbio”

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Alla vigilia della sfida di Coppa Italia in programma domani sera alle 20.45 contro l’Inter, ha parlato il tecnico della Fiorentina, Beppe Iachini.

Ecco le sue parole.

Cosa è funzionato meno nella partita contro il Genoa?

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“Domenica siamo partiti benissimo, forse il miglior primo quarto d’ora da quando sono qui, meglio rispetto anche alla vittoria contro il Napoli. Abbiamo trovato spazi e abbiamo schiacciato il Genoa. Poi c’è stata l’episodio del rigore, su una palla buttata in verticale in profondità. Eravamo preparati ma abbiamo sbagliato e risbagliato anche nel finale su Pinamonti. Per il resto ci siamo tirati da soli con Milenkovic e su un colpo di testa. E’ subentrato troppo timore, in casa dobbiamo ancora conquistarci episodi positivi per mantenere la tranquillità. In casa viviamo paura e timore provenienti anche dalla scorsa stagione, non solo di questi prima sei mesi. Stiamo lavorando, cercando certezze. Abbiamo sbagliato di più dopo l’episodio e meno intraprendenti. Abbiamo iniziato a fare il passaggino semplice e delle volte siamo andati indietro e non in avanti. Avevano paura di sbagliare. Dobbiamo rimanere quelli dei primi minuti per tutta la partita. E’ la partita dove abbiamo calciato più in porta, ma ci voleva la porta con le rotelle per segnare perché non siamo stati precisi. Quindici tiri verso la porta e tanti errori. Stiamo costruendo e stiamo migliorando anche in attacco. Dobbiamo migliorare nelle preventive e nello scivolamento: perché se vogliamo fare un certo tipo di calcio serve questo”.

Ci può dare un’idea per la squadra di domani?
“Veniamo da tre partite in una settimana, col Genoa è stata la quarta in 12 giorni. C’è stato un grande dispendio energetico e ieri c’era un po’ di fatica, è normale. Le scelte verranno fatte in base anche alla freschezza. Andiamo su un campo difficile contro una grande squadra che ha già un’identità precisa. Dovremo fare una gara perfetta. Ci stiamo preparando, abbiamo due allenamenti per verificare la condizione dei calciatori. La cosa che voglio dire è che giocheranno Ceccherini e Terracciano, poi per il resto mi baserò sulle sensazioni per i recuperi”.

Può far bene uno stop per Pezzella, visto il periodo?
“No, non fa mai bene, soprattutto quando si tratta del capitano. Nelle letture stiamo lavorando in un certo modo, mi piace tenere alta la linea e stiamo lavorando sui meccanismi difensivi. Vogliamo concedere meno occasioni possibili agli avversari lavorando anche sul fuorigioco. L’abbiamo fatto bene a Napoli e a Bologna e più lavoreremo insieme, più i meccanismi saranno automatici. Serve una cura del dettaglio ancora maggiori rispetto all’attacco, perché un episodio può risultare decisivo. Gli errori però non sono colpa di uno o dell’altro. German ti fa salire la squadra e ti legge le situazioni anche parlando con i compagni. Col tempo andremo a eliminare questi errori”.

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Ha timore rispetto all’arbitraggio dopo le lamentele dell’Inter?

“Ho grande fiducia nel gruppo arbitri perché sono preparati. Non ho timore perché è una partita importante per entrambe le squadre. L’Inter è una grandissima squadra ma chiunque arbitrerà sa che è una gara importante per tutte e due. Anche a noi è capitato qualche episodio: a Napoli e col Genoa, se ci danno due rigori non ci sputiamo sopra. C’erano degli elementi per potercelo dare e magari col Genoa potevamo vincere. Non ci lamentiamo ma non vogliamo neanche accettare cose da altri”.

Cosa dirà ai giocatori in vista della partita di domani sera?
“Sono arrivato che eravamo a tre punti dalla zona retrocessione, adesso siamo a 10. C’era grande timore. Adesso viaggiamo, lavoriamo per continuare a crescere e ci sono dei dati che ci fanno ben sperare. Non possiamo far altro che migliorare continuando a lavorare. La partita è difficile. Non vogliamo perdere in allenamento, figuriamoci se non vogliamo regalarci qualche possibilità in più con la Coppa Italia. Contro l’Atalanta abbiamo mostrato il nostro obiettivo e la nostra determinazione. Ci riproviamo contro l’Inter: ci giocheremo le nostre chance. Non ci sono alibi: voglio 18 animali che pensano solo al risultato”.

Quanto tornerà Castrovilli e chi lo sostituirà?
“Oggi rientra al Centro Sportivo, vogliamo fare dei test per riportarlo in campo il prima possibile. Domani non ci sarà. Badelj e Eysseric sono tutti e due delle opzioni. Vediamo cosa accade. Ieri anche Zurkowski ha avuto un problema alla schiena. Deciderò sulla base fisica. Tra oggi e domani ne parlerò con lo staff medico. I cambi saranno importanti e se mi gioco un cambio per un problema fisico, può cambiare tutto. C’è l’imponderabile del calcio e uno deve essere costretto a cambiare. Quando studio una partita però ho almeno 4 cambi: uno che arriva da un potenziale cambio di modulo e tre che arrivano dalla panchina”.

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Chiesa con l’Atalanta è stato fuori inizialmente, può accadere anche contro l’Inter?
“Sta recuperando bene. Però sono valutazioni da fare. Abbiamo Cutrone che stiamo facendo giocare perché da tempo non giocava. Riprenderà condizione giocando. Le dobbiamo analizzare per bene, poi sceglieremo i primi 11 che non saranno gli stessi che finiranno, ovviamente. Devo aspettare il colloquio con lo staff medico. Questo mi farà decidere”.

Quando sente Conte che si lamenta per il mercato e lei ha ricevuto solo Cutrone, cosa ne pensa?
“Mi metto a piangere in un angolino (ride). Con Antonio c’è stima da sempre. Io ho grande fiducia nella società e nel lavoro. Sono convinto che qualcosa faremo perché c’è bisogno. Non mi posso permettere però di vedere cosa succede in casa degli altri. Se si lamenta avrà le sue ragioni. Ogni allenatore vorrebbe avere 25 titolari. Gli obiettivi sono tanti e uno vorrebbe essere sempre più competitivo. L’allenatore è così. Cerchiamo di spingere, soprattutto quando c’è il mercato. Meglio piangere prima che dopo”.

Le prossime partite saranno molto complicate, come vi state preparando?
“Dobbiamo avere la giusta mentalità per fare risultato contro tutti. Questo è un campionato difficile però perché guardate le squadre come al SPAL, ha vinto contro l’Atalanta a Bergamo e poi ha perso contro il Bologna. I nerazzurri poi sono andati a Torino e hanno vinto facendo 7 gol. E’ un campionato molto difficile e bisogna stare molto attenti. Dobbiamo tenere sempre alte le antenne, giocando una partita per volta. Dobbiamo preparare la gara perfetta. Non possiamo prescindere dall’organizzazione e da una giusta mentalità, se facciamo i passaggetti non ne veniamo fuori. Se giochiamo con intensità e in verticale, allora possiamo anche dare noia. Già si intravedono dei miglioramenti, i numeri dei gol presi sono diminuiti e ora andiamo in porta con più giocatori. Quello che voglio è arrivare al gol con tutti gli interpreti perché se gli attaccanti si fermano e non segna nessuno, siamo rovinati. Quando si sbaglia un passaggio non si deve vivere di condizionamenti, ma di certezze”.

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Domani è il suo primo mese in panchina, è soddisfatto?
“Sì perché le difficoltà all’arrivo c’erano ed era normale che fosse così. Io ho avuto tante risposte positive. La squadra ha risposto emotivamente bene alle mie richieste. Abbiamo cambiato molto e stiamo insistendo ancora per migliorare. Su questi fattori dobbiamo continuare. A me sono dispiaciuti in modo particolare i punti persi a Bologna. Segnando in quelle occasioni, quella partita poteva valere quanto quella di Napoli. Dispiace non aver chiuso quella partita, avremmo avuto due punti in più. Abbiamo margini di lavoro e di miglioramento e continueremo a lavorare. Tenendo in considerazione che è un mese particolare, quello di mercato è un mese delicatissimo. I procuratori chiamano tutti i giorni, quello che arriva e quello che va. Io ho cercato di compattare i ragazzi viste le difficoltà delle partite. La soddisfazione più bella è la risposta della squadra”.

Dove può arrivare l’allenatore nel miglioramento della testa dei giocatori?
“Con il lavoro ci arriviamo a cambiare. Non riguarda solo noi questa cosa, anche la SPAL gioca meglio in trasferta che in casa. Ma questa cosa riusciremo a modificarla con le certezze del lavoro. Lontano dallo stadio amico è più facile provare determinate cose. Contro il Genoa però siamo rientrati bene in campo dopo la fine del primo tempo. C’è stato l’episodio di Pinamonti in cui abbiamo sbagliato che ci ha lasciato un po’ imbambolati e scossi: questo non deve accadere. Il calcio è figlio di episodi. Noi dobbiamo continuare con equilibrio, facendo per 95 minuti le stesse cose. Le cose nel calcio vanno aggredite e non subite. La testa fa un passo indietro invece di andare in avanti, quindi bisogna pensare di andare sempre avanti per avere uno step di crescita ulteriore”.

La preoccupa che manchino almeno un paio di arrivi tra centrocampo e difesa?
“Il punto è stato fatto dopo dieci giorni che ero qui. Ho grande fiducia. Se fossero arrivati prima, sarebbe stato meglio per tutti, anche per il direttore e il presidente, ma siamo a gennaio e i club giocano sul prezzo e ti prendono per il collo. Non è il mercato di luglio dove c’è più tempo. Avrei voluto allenare i nuovi prima, ma non è stato possibile. Quando i giocatori arriveranno, saremo al completo, ma la cosa importante è che chiuda il mercato”.

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Cosa pensa della gara contro l’Inter?
“Conte ha dato la giusta mentalità e identità alla squadra. Se cambia un giocatore entrano riserve più che all’altezza. Esce Lukaku entra Sanchez, esce Bastoni entra Godin. Se noi andiamo lì facendo un solo tipo di partita non ne caviamo le gambe. Se invece andiamo a creare preoccupazioni, allora magari possiamo avere un riscontro positivo. Siamo due squadre con evidenti diversità tecniche, ma serve un atteggiamento positivo. Se cerchiamo il pari, siamo rovinati, se andiamo a cercare il gol magari riusciamo a creare preoccupazioni”.

Quanto sarebbe importante avere giocatori che conoscono già il suo modo di interpretare il calcio?
“Questi giocatori sono usciti, tipo Vazquez o Goldaniga, ma non credo che arriveranno. Se il direttore me lo chiedesse, ci penseremo. Adesso però si tratta solo di voci. Il mercato è strano: ci sono sviluppi imprevisti e diversi. Quando hai un calciatore che sa già come lavora il tecnico, può essere un inserimento a gennaio più veloce. Ma ad oggi non ci sono presupposti per portare a casa questi calciatori”.

C’è un giocatore dell’Inter che la preoccupa?
“Dovremo essere più veloci e bravi a far girare palla e negli smarcamenti per creare superiorità numerica. Stiamo lavorando su questo. Alcune squadre ti danno maggiori spazi, altre volte le squadre si chiudono e devi contrapporre sulle individualità. Per questo contro il Genoa ho inserito Eysseric. Stiamo lavorando per crescere e lavorare. Chi ci sarà in campo dovrà pensare di fare una grande partita. Loro hanno giocatori che in un fazzoletto risolvono le partite: noi dovremo essere perfetti per concentrazione e qualità difensiva. Loro hanno qualità ovunque e sarà una partita difficile”.

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