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#LBDV – Sarri vs Sarri: il ritorno del Comandante nella sua base
Il calcio regala spesso e volentieri degli intrecci che sembrerebbero messi in piedi dal fato del calcio. Intrecci romantici, nostalgici e che offrono spesso degli spunti di riflessione alle parti coinvolte.
Quello che si consumerà stasera sarà il ritorno dell’uomo che forse potrebbe essere definito, senza cadere nella retorica, come l’emblema del Napoli post fallimento. Una squadra che 16 anni fa è stata costretta ad essere schiacciata dal peso di una rifondazione e che poi è ritornata ai vertici del calcio italiano, sfiorando addirittura il trionfo proprio con Maurizio Sarri. Un allenatore che ha lasciato il suo posto in banca per inseguire il suo sogno, pur masticando la polvere ruvida dei campi di provincia.
Storie che in qualche modo si accomunano ma che ad un certo punto si sono separate, con l’addio di Sarri dopo Napoli-Crotone tra il tripudio della gente ed il conseguente sbarco alla Juventus, dopo la parentesi Blues del Chelsea.
Un fatto che molti alle rive del golfo di Partenope non perdonano: troppo grave accasarsi proprio nel Palazzo – per utilizzare un’espressione manifesto del Sarri ‘napoletano’ – del nemico. Molti invece non riescono a rimuovere i ricordi che il tecnico di Figline ha lasciato nella sua esperienza in azzurro.
L’ennesima spaccatura in una piazza con fin troppe correnti di pensieri opposti e che si prepara ad accogliere, a prescindere di quali saranno i modi, quel Comandante che ha lasciato un vuoto ancora oggi incolmabile.
SARRI VS SARRI: IL CONFRONTO TRA IL SUO NAPOLI E LA SUA JUVENTUS
Da quel Napoli-Crotone alla sfida di stasera sembra essere passata un’eternità. Da quei imponenti 91 punti si è passati all’attuale proiezioni a fine di questa stagione pari a poco meno di 48 punti. Una differenza che lambisce il cuore di lacrime in casa azzurra, che ha appena visto chiudersi da un sipario tinto di nero l’esperienza del successore di Sarri a Napoli, ovvero Carlo Ancelotti.
Una parentesi lunga quasi due anni in cui anche lo stesso Sarri sembra aver vissuto una sorta di metamorfosi e, risultati alla mano, sembra essere più che positiva.
Lontano è il 4-3-3 spumeggiante del Napoli; a Torino l’ex Empoli ha ricorso in questa stagione spesso al 4-3-1-2, non caldeggiando ma non escludendo al momento l’ipotesi del tridente pesante Ronaldo-Higuain-Dybala. Una sorta di esistenza di un piano A e piano B che due anni fa suonava come una nota stonata in uno spartito firmato alla perfezione.
La stessa interpretazione delle partite sembra essere diversa: questa Juventus sembra spesse volte più alla ricerca della gestione, caratteristica puramente Allegriana, a differenza del suo Napoli che non poteva fare altro che impossessarsi delle trame di gioco.
Così come appare evidente un approccio diverso alla stampa: l’uomo spesso diretto e anche bacchettone, con non pochi passi falsi, ha lasciato spazio ad una versione più ‘diplomatica’. Un modo di relazionarsi alla stampa più cinico e riflessivo rispetto all’istintività palesata nei suoi tre anni di Napoli.
Serve altro? Sarri a Torino ha ‘riscoperto’ anche l’uso delle turnazioni (o turnover per essere più comunemente anglofoni). Certo, la materia prima a disposizione ha differenze abissali rispetto a quelle precedente: basta mettere a confronto globalmente le rose tra il Napoli 2017-18 e l’attuale Juventus per comprendere il sunto del tutto.
Tutti luoghi comuni rimproverati dal suo ex patron Aurelio De Laurentiis, il quale spesse volte non ha perso occasione per punzecchiare il suo ex tecnico. Luoghi comuni nello stesso tempo rimproverati da una larga parte della piazza, anche se la realtà inconfutabile dei fatti sta facendo riflettere e non poco.
Interrogativi che ancora navigano nella mente dei tifosi azzurri. E del cuore cosa ne sarà? Quello che andrà in scena stasera sarà un totale sfogo di risentimento, oppure uno scenario misto tra indifferenza e riconoscenza?
COME SARÀ ACCOLTO?
Proprio nei giorni scorsi la nostra redazione si è divertita a lanciare un sondaggio, prendendo come spunto le dichiarazioni del terzino del Napoli Mario Rui, il quale in settimana ha dichiarato:
“Io penso che il mister sarà accolto benissimo per tutto quello che ha fatto qui”
I tifosi, al riguardo, hanno risposto così:
Una buona parte sembra non essere proprio d’accordo con le dichiarazioni distensive del portoghese, ma ci sarebbe anche una buona parte (considerando che si parli di Juventus) disposta ad accogliere in maniera buona Sarri al San Paolo.
Quel che sarà non è dato sapersi. Non resta che aspettare la sentenza del San Paolo che certamente al momento ha altro di che pensare, data l’attuale stato delle cose, ma dal quale ci si aspetta una risposta, in un senso o nell’altro, al ritorno del Comandante.
Proprio lui che in Inghilterra dichiarò di voler stare lontano dalla Serie A in virtù del suo amore verso il Napoli. Ma si sa, il calcio per molti è un lavoro ed in quanto tale spesso deve anche mettere in secondo piano gli affari di cuore. La Juventus è apparsa come un’opportunità per la carriera del buon Maurizio che vuole sfruttare nel migliore dei modi, pur trasformandosi totalmente.
Pur tenendo a mente i suoi tre anni a Napoli, perché in fondo certi amori non si possono dimenticare. E quello tra la città ed il suo ex tecnico è stato un amore sincero, che ahiloro non è sfociato nel trionfo più grande che all’ombra del Vesuvio manca da troppo tempo.
Un amore finito e che si è giurato di non ritrovarsi più, ma che alla fine si rivedono in uno scenario impensabile qualche tempo fa.
Strani incroci e strani ricorsi storici: questo è il calcio o, per meglio dire, l’amore applicato al calcio, con tutte le contraddizioni del caso annesse.