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Acerbi-Juan Jesus, il giorno della verità
È atteso per la giornata di oggi il verdetto del Procuratore sportivo sul caso che ha visto coinvolti il difensore dell’Inter Acerbi e quello del Napoli Juan Jesus.
Il giudice Gerardo Mastrandrea dovrà decidere sulle presunte dichiarazioni razziste, pronunciate da Acerbi nei confronti di Juan Jesus.
Nelle ultime ore si starebbe facendo largo una terza ipotesi, quella della condotta antisportiva.
L’espressione “Ti faccio nero” dichiarata dal giocatore dell’Inter, rientrerebbe nel comportamento antisportivo, magari con l’aggravante, per arrivare dalle due giornate previste dal Codice di Giustizia Sportiva a tre, massimo quattro turni.
La vicenda
Francesco Acerbi è stato ascoltato per circa un’ora dal procuratore federale Giuseppe Chiné, con il giocatore accusato da Juan Jesus di aver pronunciato un’offesa razzista durante Inter-Napoli di domenica scorsa.
Il difensore dell’Inter ha ribadito la sua versione: non avrebbe pronunciato insulti con intenti razzisti, ma l’espressione “Ti faccio nero”.
Acerbi avrebbe quindi ammesso di aver pronunciato la parola nero, ma non in senso dispregiativo e ora spera nell’applicazione dell’articolo 39 del codice di Giustizia Sportivache sanziona la condotta gravemente antisportiva con due giornate di squalifica salvo aggravanti.
Acerbi se non avesse convinto Chiné, rischia 10 giornate di squalifica.
La storia
A tener banco è il presunto insulto razziale denunciato dal difensore del Napoli e la versione del giocatore dell’Inter che smentisce le accuse. L’interrogatorio si svolgerà, con ogni probabilità, in video conferenza ovvero con Acerbi, insieme all’avvocato dell’Inter Capellini e un rappresentante della procura alla Pinetina, mentre il procuratore federale Chiné e i suoi vice saranno a Roma.
La Procura raccoglierà la testimonianza dei due calciatori e magari di altre persone che si trovavano sul rettangolo di gioco e possono aver sentito qualcosa.
Qualora dovesse essere accertato l’insulto razzista, Acerbi sarà sanzionato con una squalifica di almeno dieci giornate.
La versione di Acerbi:
“Ti faccio nero”, sarebbe questa la frase pronunciata dal giocatore dell’nter Acerbi al difensore del Napoli Juan Jesus.
Questo spigherebbe, sempre secondo il difensore nerazzurro, l’affermazione “Juan Jesus mi ha frainteso”pronunciata al suo ritorno alla stazione di Milano dal ritiro dell’Italia
Versione che verosimilmente confermerà anche quando sarà interrogato dagli uomini della Procura federale
Nel frattempo l’Inter ha deciso di non emettere comunicati né di prendere decisioni sulla vicenda, ma aspetterà l’incontro di Acerbi con la FIGC
Il commento dell’Avv. Grassani:
“La procedura della FIGC è corretta rispetto a quello che sta succedendo intorno alla vicenda Juan Jesus-Acerbi. Anche l’allontanamento del giocatore dalla Nazionale, è conforme a quello che sta promuovendo la Federazione che ha perfettamente recepito la lotta a chi discrimina un altro individuo per ragioni razziali.
Si parla di ipotesi, c’è un giocatore che riferisce ad un arbitro di essere stati vittima di discriminazione. Ovviamente la terna arbitrale non ha visto o sentito altrimenti ci sarebbe stato un intervento diretto in campo. La FIGC ha posto su indicazione del CONI la lotta a qualsiasi discriminazione come diktat assoluto. Quindi se dovesse emergere un’offesa razziale, Acerbi rischierebbe almeno 10 giornate di stop ed un’ammenda tra i 10 ed i 20 mila euro.
La risposta di Juan Jesus alle parole di Acerbi:
“Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire.
“Oggi peró leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono.
Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un ne*ro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me ne*ro è un insulto come un altro”.
Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista.
Non ho nulla da aggiungere”
(Foto: Depositphotos)