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Sprofondo Sassuolo, incombe l’incubo della retrocessione

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Sassuolo Serie A
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Era il 18 maggio 2013 quando mister Di Francesco e capitan Magnanelli diedero inizio alla favola Sassuolo conquistando la Serie A.

Presente nella massima categoria italiana da oltre un decennio, il Sassuolo è ormai una realtà solida del nostro calcio. Una squadra di provincia con un’identità ben definita e sostenuta dalla famiglia Squinzi, artefice della grande impresa neroverde. Una storica qualificazione in Europa League conquistata nella stagione 2015/16, e un record di punti in Serie A (62) sotto la guida di De Zerbi nel 2020/21. Tanti i giovani talenti sfornati e rivenduti a cifre folli alle big italiane ed europee, senza mai però rinunciare al diamante della rosa Mimmo Berardi. Sono tanti anche gli scherzetti sportivi fatti alle big italiane, attraverso un calcio sempre propositivo e bello da vedere. Tutti elementi che hanno fatto sii che il Sassuolo non vedesse mai la zona retrocessione.

Ricordi che ad oggi sembrano lontani, perchè mai il Sassuolo era inciampato in un trend così negativo da quando è in Serie A e con l’incubo retrocessione che si abbatte in casa neroverde. Nelle ultime 14 partite di campionato gli emiliani hanno conquistato solo una vittoria, due pareggi e undici sconfitte. La classifica piange: terzultimo posto a pari punti (20) con Verona e Cagliari.

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Finito l’incantesimo ?

La squadra che ad inizio stagione batteva sia l’Inter che la Juventus non c’è più. Sembrava un’altra stagione da favola per il Sassuolo e invece lo spettro della retrocessione stava per abbattersi. Quasi due mesi senza vittorie, che ad oggi restano solo cinque in campionato e l’ultima risale al 6 gennaio in casa contro la Fiorentina. La sconfitta contro l’Empoli, rigenerato da Davide Nicola, è stata deleteria per il Sassuolo e per mister Dionisi, che dopo aver perso lo scontro diretto con i toscani è stato sollevato dal suo incarico. Arrivato a Sassuolo nell’estate del 2021 per raccogliere la pesante eredità di De Zerbi, Dionisi ha mantenuto l’impianto tattico del 4-2-3-1, aggiungendo pian piano le proprie idee. Nei suoi due anni e mezzo, però, il tecnico non è riuscito a migliorare un reparto difensivo che commette errori gravissimi e assurdi. Anche la soluzione interna di affidare la panchina della prima squadra a Bigica è stata velocemente accantonata dopo la sconfitta tennistica (1-6) contro il Napoli. L’allenatore tornerà a guidare la primavera per lasciare il posto a Davide Ballardini.

Cosa non funziona ?

Il tallone d’Achille del Sassuolo è sempre stata la difesa, e quest’anno il reparto arretrato è addirittura peggiorato. L’emblema è Ruan Tressoldi, recordmen di autoreti e con giocate al limite dell’assurdo che in questa stagione ha collezionato 20 presenze. D’altronde anche il rendimento dell’esperto Ferrari e sorprendentemente calato e colui che avrebbe dovuto rappresentare la svolta, Martin Erlic, ha reso al di sotto delle aspettative. A forza di vendere i prezzi pregiati si finisce poi per sbagliare i rimpiazzi ed inciampare in una stagione negativa. Si capisce l’importanza di una cosa solo dopo averla persa e la partenza di Maxime Lopez e Frattesi hanno sensibilmente abbassato il livello del centrocampo neroverde. In più mettiamoci la mai avvenuta esplosione di Laurientè e Pinamonti.

L’infortunio di Berardi

L’elefante nella stanza è di sicuro Mimmo Berardi, fuori da più di un mese dopo essere stato operato al menisco. Senza di lui, fatta eccezione per la partita contro la Fiorentina, il Sassuolo non ha mai vinto ed è scalato sempre di più in classifica fino a ritrovarsi nella zona retrocessione. In tutte le vittorie Berardi ha sempre lasciato il segno, andando in gol una o più volte. 9 gol e 3 assist in 16 partite. Contro il Napoli è tornato quanto meno a sedersi in panchina e si conta di averlo per uno spezzone di gara nell’importante sfida salvezza contro il Verona, in programma il 3 marzo. Per tornare a fare punti e uscire dalla crisi, il Sassuolo ha bisogno del suo capitano.

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Come si esce dalla crisi ?

Adesso parte un nuovo campionato per il Sassuolo, che mai si era trovato in zona retrocessione in 10 anni. Verona e Cagliari sono lì con il fiato sul collo e con due allenatori, Baroni e Ranieri, navigati ed esperti nel gestire una situazione del genere. Sarà compito di Davide Ballardini, grande esperto di lotta salvezza, risollevare le sorti di una squadra in grandissima difficoltà. Il principale dubbio è legato al modulo: continuare con il 4-2-3-1 o passare al 3-5-2, modulo preferito e maggiormente utilizzato dal tecnico ?

(Foto: Depositphotos)

 

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