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Spal, Nainggolan si racconta: “No alla Juventus? erano forti ma agevolati. Con Spalletti il miglior periodo

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Serie B
Tempo di lettura: 3 minuti

L’attuale centrocampista della Spal, Radja Nainggolan, si è raccontato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Il Belga ha approfittato dell’intervista per rispondere scherzosamente a Sabatini e per analizzare le diverse tappe della sua carriera: dalla Roma all’Inter, il suo rifiuto alla Juventus e il ritorno a Cagliari, fino ad arrivare ai giorni d’oggi.

Ecco le parole del centrocampista:

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Walter Sabatini l’ha definita scherzosamente un delinquente: dice che è stato capace di bere otto «shottini» tutti insieme.
“L’ho chiamato e gli ho detto che otto sono pochi. Ne bevo anche venti. E che poi vado in campo lo stesso. Mi vuole bene, mi ha sempre consigliato di avere una vita più tranquilla. Pensa che avrei avuto una carriera migliore. Ma non sono d’accordo, in campo ho dato il massimo”.

A Roma qualche bravata l’ha fatta.
“Ovunque ho fatto cavolate. A Roma arrivavo in ritardo, ci sono stati video in cui di sera ero poco lucido e poi quel famoso Capodanno a casa mia… Lo ricorderò per tutta la vita. Forse è stata quella la notte più folle”.

Che cosa successe?
“Beh, i miei video ubriaco, che fumavo e dicevo parole fuori posto fecero il giro del mondo. Fui attaccato da tutti, la Roma andò su tutte le furie. E avevano ragione”.

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Tornò a Cagliari anche per il tumore di sua moglie.
“Sì, dovevo stare vicino alle mie figlie. Era giusto tornare in quel momento e non mi sono tirato indietro”.

Tifa Inter o Roma?
“Il mio cuore dice Roma”.

Spalletti?
“A Roma benissimo, all’Inter ho giocato poco ma comunque ho fatto 6 gol in 29 partite. Mi ha sempre detto le cose in faccia. L’ho sentito ultimamente, ci siamo presi in giro”.

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Mourinho?
“Un istintivo, come me. Mi piace. Le sue reazioni hanno sempre un motivo”.

Disse: mai alla Juventus.
“Vero. Saranno pure stati i più forti, ma ho esperienze in campo contro di loro dove vincevano, e non solo per bravura. Erano agevolati. Con la Roma, nel 2014, perdemmo 3-2, con due rigori fuori area”.

Adesso la Spal in serie B.
“Ci sono venuto per Daniele De Rossi e dopo due giornate l’hanno mandato via. Se non ci fosse stato lui neanche ci avrei pensato. Ha avuto forti divergenze con la società, lo ha detto del resto. Ho riflettuto e alla fine sono rimasto, nonostante tutto. Devo aiutarli a salvarsi”.

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(Foto: Depositphotos)

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