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Tre cose su Napoli-Inter

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Primo tempo. Il Napoli che va in vantaggio, domina il primo tempo e viene raggiunto dall’Inter solo grazie ad un gol subito – ancora una volta – in maniera così rocambolesca certifica di essere squadra di vertice in grado di giocarsela alla pari con chiunque.

Secondo tempo. Il raddoppio che non arriva per imprecisione nelle conclusioni ed alcune scelte sbagliate fatte negli ultimi venti metri è il peccato mortale che condanna il Napoli a subire nella ripresa il ritorno dell’Inter e quindi il pareggio. Mancano cinismo e freddezza per chiuderla. Una sentenza che dice che oggi al Napoli manca ancora qualcosa per poter essere lì a giocarsela con l’Inter per il titolo. La classifica dice ancora -1 dall’Inter, ma ai nerazzurri manca una partita ed il Napoli rischia oggi di essere superato dal Milan e ritrovarsi terzo. Sta alla squadra crederci ancora, fare l’ulteriore salto di qualità e sperare, necessariamente, che le milanesi perdano punti per strada. Senza dimenticare l’obiettivo minimo della qualificazione Champions. Intanto, giovedì si va a Barcelona.

Nessuna scossa. Questa volta la panchina, intesa sia come scelte operate nel corso della gara sia come contributo dei neo entrati, non è stato un fattore determinante per il Napoli. Le sostituzioni operate da Spalletti non hanno garantito freschezza, cambio di passo e gol. Elmas, il primo a subentrare a causa dell’infortunio di Politano, delude. Spaesato e confuso non trova la sua posizione in campo, fa dannare Spalletti ed offre una prestazione ben al di sotto dei suoi standard. Anche Anguissa quando viene messo in campo al posto di Fabian Ruiz resta schiacciato dalla pressione dell’Inter. E per Mertens, in campo all’84’ non c’è neanche il tempo di giocare un pallone utile. A nulla serve poi il passaggio alla difesa a 3 anche perché in quel momento l’uscita di Osimhen priva la squadra della possibilità di giocare palla lunga. Una delle armi in più del Napoli durante tutta la partita. D’altra parte vanno elogiate le ottime prestazioni del rientrante Koulibaly che sbaglia qualcosa in impostazione ma è sempre puntuale e decisivo nelle chiusure affiancato da un altrettanto ottimo Rrahmani. Lobotka offre un’altra prestazione superba. Osimhen si procura il calcio di rigore e mantiene quasi da solo alta la pericolosità del Napoli. Tutti fattori da tenere in conto per il prosieguo del campionato. Spalletti lo ha detto nel post partita, la gara giocata contro la prima della classe deve far crescere tutto il gruppo.

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