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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – I Rossoneri appesi ad un filo

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Tempo di lettura: 3 minuti

Pronti, partenza, via…e al sesto minuto di una partita decisiva il Milan è già sotto di un gol. A San Siro.

Milan – Porto non inizia proprio nel migliore dei modi e quella che in Italia sembra essere, fino ad ora, una squadra ben rodata e con pochi punti deboli, tutto d’un tratto appare un collettivo con ancora grandi limiti. Non ultimo quello del ritmo.

Il Milan gioca veloce, due tocchi, pressing alto e aggressivo sul portatore di palla ma in Europa non basta. Il ritmo è più alto e anche una squadra come il Porto, che non è di prima fascia ma di terza, diventa un avversario ostico e temibile. Non a caso proprio al Porto si dovette l’eliminazione della Juventus lo scorso anno.

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Le solite riflessioni che impone la Champions League. Il solito malanimo che monta quando cade il miraggio di un calcio italiano all’altezza dello scenario europeo.

Primo Tempo

Il primo tempo è di chiara matrice portoghese. Luis Diaz fa il bello e il cattivo tempo e il gol al sesto minuto, solo per i meriti di un Tatarusanu in grande spolvero, rimane l’unico degli ospiti. Il Milan accusa il colpo, porta i giocatori in attacco in maniera confusa, difende in maniera disordinata, la manovra non ha ritmo e il ping-pong degli avversari, più abili nel gioco di prima, trova inserimenti con continuità. Giroud cerca di tenere su l’attacco dei rossoneri ma non è assistito da un Brahim Diaz appannato, da un Leao sempre fuori posizione e da un Saelemekers troppo impegnato nella fase di copertura, in assistenza ad un Calabria seriamente messo in difficoltà. Mai come questa volta la pausa al quarantacinquesimo minuto è opportuna. Servono ossigeno e idee chiare e spesso le due cose sono strettamente correlate.

Secondo Tempo

Nel secondo tempo Kalulu subentra ad un Calabria in forte deficit fisico e sulla fascia destra, con il giovane terzino francese, il Milan trova una spinta costante che costringerà il Porto a rivedere la sua impostazione. Dopo un errore di Leão (in fuorigioco) davanti al portiere, al 55′ gli ospiti vanno vicini al raddoppio, da palla inattiva, sponda aerea di Pepe e colpo di testa di Evanilson a colpire la traversa. Passato lo spavento i rossoneri la pareggiano al 61′ al termine di un’azione prolungata: punizione di Bennacer ribattuta, conclusione di Giroud respinta da D. Costa, infine Kalulu la deposita in rete grazie alla deviazione decisiva di Mbemba. Ricca girandola di cambi. Che rischio al 71′, un rimpallo favorisce Taremi che però non inquadra lo specchio in piena area. All’83’ Ibrahimovic firmerebbe la zampata del sorpasso, ma è tutto fermo per l’offside di Hernández al momento del passaggio.

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Un filo sottile

Nel finale nessuno scossone e il triplice fischio certifica che la Champions del Milan è appesa ad un filo sottile. E porta dritto in bocca al Liverpool e all’Atletico Madrid. Ma prima il derby contro l’Inter di domenica che vale quasi un pezzetto di scudetto.

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