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Salernitana, Di Tacchio su Dziczek: “Lezione di vita, non dimenticherò mai”

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Minuti d’ansia quelli vissuti sabato pomeriggio allo Stadio Del Duca di Ascoli Piceno per via del malore accusato da Patrick Dziczek. In campo Ascoli-Salernitana di Serie B, seconda partita del 24esimo turno di cadetteria. All’85’ circa, il giovane calciatore polacco – di proprietà della Lazio – si è accasciato al suolo ed è stato necessario l’intervento dell’ambulanza provvista di defibrillatore.

Poche ore dopo il medico sociale dei Granata ha provveduto ad aggiornare sulle condizioni del calciatore, il quale non ha avuto un arresto cardiaco. Necessari, però, ulteriori accertamenti.

In merito all’accaduto si è espresso il capitano della SalernitanaFrancesco Di Tacchio ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Di seguito le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com:

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“Mentre Patryk rincorreva un avversario all’improvviso non è riuscito a cambiare direzione. Ha provato a rialzarsi, ma quando l’ho visto a terra sono corso verso di lui e gli ho subito messo le dita in bocca per tirargli la lingua. Stessa scena di settembre, allora, dopo un lancio, si accasciò restando in ginocchio e tutti pensammo che si fosse fatto male. Sabato ho capito subito la gravità della situazione. Bisogna fare i complimenti al medico dell’Ascoli, Serafino Salvi, a Vittorio Parigini, al dr D’Arrigo, ad Angelo Mascolo, nostro fisioterapista, a medico e operatori sanitari dell’ambulanza sul campo. Bravi tutti. La vita è una linea sottile. Ringrazio Dio per avermi dato la forza di precipitarmi da Patryk, allargargli la bocca e tiragli la lingua. Non mi era mai capitato, è stato l’istinto a guidarmi. Ma ho avuto una mano dal cielo. Spesso diciamo che bisogna rialzarsi quando si cade. Ecco, osservando Patryk in quegli attimi ho visto lo spirito di un uomo che non voleva arrendersi, che avrebbe voluto rincorrere l’avversario. Una scena che è stata una lezione di vita, non la dimenticherò mai”.

Il capitano granata prosegue: “Spero che Patryk riesca a risolvere il problema. Il calcio è importante, ma la vita viene prima. Deve andare a fondo. Mentre tornavamo in pullman da Ascoli gli abbiamo fatto una videochiamata. Lo aspettiamo. Quello che più mi ha fatto emozionare è averlo visto piangere quando ha ripreso conoscenza. Speriamo che sia una cosa risolvibile, lui ama giocare a calcio”.

(Foto: Instagram Di Tacchio)

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