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Barcellona, l’Anno 0 a catastrofe annunciata

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Un’eliminazione di per sé non è mai semplice da mandare giù, soprattutto in una competizione come quella della Champions League. Se si considerano gli otto (!) gol subiti nella disfatta di ieri da una squadra che di nome fa ‘Barcellona‘, la debacle firmata dai panzer tedeschi del Bayern Monaco assume toni catastrofici.

Un fallimento annunciato dopo un anno travagliato, caratterizzato da un cambio in panchina che poco è servito a stemperare gli animi roventi. Le ‘BlauGrane sono state innumerevoli, scappando fuori da ogni possibile logica e controllo. Una su tutte, i malumori con l’uomo simbolo del Barcellona: quel Lionel Messi, leader silenzioso ma il primo ad accusare il colpo, mortificato nel ventre del Da Luz di Lisbona. Un’occasione di rivincita trasformata nella peggior mortificazione della storia del club catalano, obbligato a questo punto a fare tabula rasa e rifondare. E non si esclude che ciò possa avvenire in assenza della ‘Pulce‘.

PAROLA CHIAVE: RINNOVAMENTO

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“Abbiamo toccato il fondo. C’è sicuramente bisogno di un cambio sotto tutti gli aspetti. Non stiamo facendo un cammino chiaro e preciso, si vede già da qualche anno in Europa. Anche nella Liga facciamo fatica. La realtà è questa, anche se dura. Siamo arrivati ad un punto dove non c’è più niente da fare”.

A dichiararlo è un altro calciatore che sa bene cosa significa vestire una maglia pesante come quella del Barcellona, vale a dire Gerard Piquè. Un monito pesante quanto inevitabile, che tutto d’un tratto mette in discussione tutti i componenti del progetto blaugrana, ormai da archiviare e ringraziare. Perché se da una parte l’esonero di Quique Setien era già nell’aria prima della spedizione europea in Portogallo, non è del tutto scontato che uno dei senatori dello spogliatoio metta tutti, incluso sé stesso, sul banco degli imputati.

Un segnale che non può essere equivocato dal numero uno del Barça, Josep Maria Bartomeu, che mai come in questi mesi è stato al centro di feroci critiche. Lo stesso presidente ha in mente scelte ben precise, così come dichiarato nell’amara serata di ieri (se non la più amara di tutte).

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Una rivoluzione, quella ormai alle porte, che si dovrà compiere con non poche difficoltà. E’ risaputo che la situazione finanziaria del club non è delle migliori, aggravante che di certo non aiuta a guardare avanti con ottimismo. Ciò potrebbe portare a sacrifici che a loro volta scatenerebbero la furia della piazza. L’eventualità che il futuro possa prescindere da Messi, sul quale resta la difficile (ma non impossibile) ipotesi dell’Inter di Suning, non fa dormire sonni tranquilli nei pressi del Camp Nou.

Possibile futuro lontano dalla Catalogna anche per Luis Suarez, stuzzicato dalle sirene statunitensi della MLS, mentre già ha salutato, con tanto di appuntamento in aula di tribunale, Arthur. Il brasiliano si accaserà la Juventus, con Miralem Pjanic che farà il percorso inverso e che affiancherà forse uno dei pochi intoccabili in vista del futuro: Frankie de Jong.

Queste e tante altre situazioni dovranno essere passate sotto la lente d’ingrandimento da chi avrà l’arduo compito di guidare questa rifondazione della panchina.

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LA ‘CARTA INTERNA’ XAVI O L’USATO GARANTITO?

In queste ore impazza la ricerca al nome del possibile nuovo allenatore del Barcellona, e non mancano le suggestioni. Ancor prima dello sbarco dell’ex Betis in blaugrana, la candidatura di Xavi era già forte. Un’ipotesi che piace allo stesso ex centrocampista e che rievocherebbe quanto fatto dalla Juventus con l’ingaggio di Andrea Pirlo. Anche se, dichiarazioni alla mano, il classe 1980 per il momento tende ad andarci con i piedi di piombo. Magari se ne riparlerà in futuro, a patto che il richiamo dei sentimenti non sconfigga ogni possibile freno razionale.

Ma il regista della Spagna Campione del Mondo non è l’unico candidato a sedere sulla panchina del Camp Nou. Da molti organi di stampa rimbalza forte il nome di Mauricio Pochettino, corteggiato nei mesi scorsi dal Real Madrid e che anche quest’anno ha la possibilità di poter ritornare ad allenare in Liga, dopo la parentesi ai rivali dell’Espanyol dal 2009 al 2012. E’ noto quanto il tecnico argentino sia esigente, sia dal punto di vista contrattuale che da quello meramente tecnico. Per questo, non sono da escludere altri nomi importanti, tra i quali spicca Massimiliano Allegri. L’ex Juventus non ha mai nascosto la sua volontà di voler provare un’esperienza all’estero, e qualora Thomas Tuchel non dovesse lasciargli spazio all’ombra della Torre Eiffel, il suo status da disoccupato potrebbe far comodo a Bartomeu.

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In un torrido Ferragosto, ha inizio così il nuovo ciclo in casa Barcellona. Una rifondazione nella quale sono da evitare altre uscite a vuoto, prima che la programmazione del futuro, marchio di fabbrica della storia blaugrana, diventi un’onda fin troppo alta da arginare.

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