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Parma, Faggiano: “Ho cercato più volte di prendere Caputo”

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Daniele Faggiano, ds del Parma, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TuttoMercatoWeb. Queste le sue parole sui tanti temi trattati:

Direttore, come trascorre questo periodo?
“Guardo partite, sto in contatto con tutti al telefono. E poi ci sono film, le serie tv. Ho visto La Casa di Carta e Vis a Vis. E guardo con piacere il Commissario Montalbano. Guarderò anche l’Allenatore nel Pallone 2, anche se il primo era un’altra cosa”.

E i rapporti con la squadra e lo staff tecnico?
“I rapporti con tutti ci sono sempre, seppure al telefono. Ovviamente manca il contatto quotidiano, di persona, con la squadra e l’allenatore. Anche se i ragazzi non possono allenarsi al centro sportivo”.

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Non le sembra strana la decisione del Governo? Niente allenamenti al centro sportivo il 4 maggio con la Fase 2, ma si può correre per strada. E qualche altro sport può riprendere gli allenamenti…
“Secondo me, senza particolari problematiche, si potrebbero fare allenare i calciatori un’ora a testa al centro sportivo. Ma magari noi che facciamo calcio e non ci occupiamo delle epidemie, sottovalutiamo altri problemi che Spadafora e chi deve prendere le decisioni hanno sicuramente valutato. Ventidue giocatori possono andare al parco separati ognuno per conto proprio e con le misure di sicurezza a correre, ma non al centro sportivo. Anche se qui a Parma il sindaco ha chiuso i parchi fino al 17 maggio. Ovviamente andare al parco qui è diverso rispetto a Palermo, Lecce o Napoli dove l’epidemia sta avendo un livello di contagio differente”.

“Sono per il bene di tutti e per la sicurezza. Sono per il fare, non per la confusione. Siamo pronti a tutto, ma prima sappiamo e meglio è”.

Qualcuno è tornato a casa, vedi De Ligt che è andato in Olanda. Come legge questa partenza?
“Se qualche giocatore fa delle scelte ne risponde lui e ovviamente la società di appartenenza. Per quanto riguarda noi, la maggior parte dei nostri calciatori è a Parma”.

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Quali conseguenze per il prossimo calciomercato? I danni economici derivanti da questa situazione potrebbero essere notevoli.
“Usciremo con le ossa rotte. Sarà un mercato ridimensionato, di fantasia e tanti prestiti. Non sarà semplice”.

E gli incontri di mercato? Difficile ipotizzare che si facciano gli ultimi tre giorni in hotel.
“Ci adegueremo a tutto… Si potrà fare ugualmente stando distanti. Sicuramente gli ultimi giorni bisognerà fare meno possibile, anche se non è facile”.

Proverà a prendere Giovinco?
“Chi non lo vorrebbe? Se n’era parlato ma se guardavamo il bilancio a gennaio, figuriamoci adesso. Il calciatore non si discute. Però non è facile…”.

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Che campionato è stato per il Parma?
“Quello che speravamo, dimostrando di crescere piano piano. Certo, se avessimo ottenuto i tre punti contro la SPAL… “.

Una partita surreale, con l’incertezza di giocare sino al fischio d’inizio rimandato.
“Quella partita non è da tenere in considerazione, è un brutto allenamento. Ti prepari, fai pranzo alle nove, ti dicono di non giocare e poi giochi. Senza quel rigore sarebbe finita 0-0. Sono contento per Di Biagio, un po’ meno per me”.

Ha fortemente voluto Kulusevski, che la prossima stagione andrà alla Juve. È pronto?
“Siamo stati bravi. Sia io che il mister eravamo decisi. L’allenatore ci ha messo del suo a farlo giocare in più ruoli. Ha sempre fatto bene. Può crescere, deve trovarsi a suo agio, ma ha voglia di lavorare e arrivare. E in più ha talento. Alla Juve quando hai queste caratteristiche ti fanno crescere e ti accolgono a braccia aperte”.

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Lei di scoperte se ne intende. Ciccio Caputo è una sua creatura dai tempi del Noicattaro.
“Ci sentiamo spesso. C’è un rapporto stretto. Avevo fatto di tutto per prenderlo dall’Entella. Poi ci ho riprovato quando era all’Empoli, ma i costi erano eccessivi”.

Oltreché per i gol, è balzato agli onori della cronaca per quel messaggio di speranza: andrà tutto bene.
“Poche righe, un piccolo grande gesto. Quel cartello parlava a nome di tutti: calciatori, allenatori e dirigenti. Dalla Serie A ai dilettanti”.

E lei dove si vede il prossimo anno? È stato accostato alla Roma e ad altri club.
“Mi vedo al Parma. Le voci fanno piacere,ma da altre parti ci sono amici che lavorano e per me l’amicizia è sacra. Resto al Parma”.

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Trapani in difficoltà, anche con gli stipendi pagati in ritardo rispetto alla scadenza del 16 marzo. È stata la sua creatura, un miracolo sportivo per anni. Che effetto le fa?
“Non conosco i discorsi fuori dal campo. Parlo della classifica e mi dispiace, perché sono un tifoso del Trapani. So quanto ci tenevano Castori e tutto l’ambiente a fare bene”.

Dubbi sulla ripresa della Serie A per il protocollo sanitario. In B sembra utopia poter riprendere.
“Se è difficile in Serie A… però parlano tutti ed escono sempre molte date. Non è un discorso facile. Mi auguro ci sia chiarezza, in un senso o nell’altro”.

L’uomo mercato della B?
“Sono contento che si sia messo in mostra Pettinari, lo avevo avuto a Siena. Deve ancora dimostrare completamente il suo valore. In B ci sono tanti calciatori bravi, ma Pettinari da parte mia merita una menzione a parte”.

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