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Matt Rizzetta si presenta al mondo del basket: “Inizia una nuova era. Shaq farà parte del progetto”

Il Napoli Basket inizia una nuova era con l’imprenditore Matt Rizzetta divenuto nuovo presidente della compagine cestistica
Il Napoli Basket inizia una nuova era con l’imprenditore Matt Rizzetta divenuto nuovo presidente della compagine cestistica.
Nella meravigliosa e suggestiva cornice della MSC Magnifica, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’imprenditore italo-americano Matt Rizzetta che è diventato il nuovo presidente del Napoli Basket.
L’imprenditore italo americano, in questa prima conferenza stampa, si è presentato, ha presentato lo staff dirigenziale, coach Magro, e ha esposto con chiarezza gli obiettivi della società.
Prima dell’inizio della conferenza, è stato mostrato un video con la mission del nuovo Napoli Basket. La prima novità riguarda il cambio logo. Dopo il video, Rizzetta ha preso il microfono, ha preso parola ed ha ringraziato Tavassi e Amoroso, i soci che hanno venduto le loro quote.
Poi Matt Rizzetta inizia la conferenza stampa:
“Sono contento del lavoro svolto fino adesso, non vedo l’ora di continuare. Anche a New York abbiamo un paio di soci che ci seguiranno in diretta. Il nostro staff tecnico sta prendendo forma, Magro, Laughlin. Daniel Doyle è il mio partner principale, ci conosciamo da tempo, lui è un uomo molto rispettato, conosciuto e di successo. Da subito, quando ho accennato questa idea, lui ha sposato questa idea pazza diventata realtà. Viene da una famiglia di grande calibro a livello di basket, suo padre giocava nella NBA ai tempi di Wilt. Viene da una famiglia materna di queste parti, ci tiene molto.
Anche se siamo nati in America, penso di poter vantare una condivisione dei valori napoletani che ci legano a questa terra. Rappresentare Napoli non è una cosa da poco, vuol dire qualcosa di importante, porta con sé un certo penso e un certo senso di appartenenza che non sottovaluteremo. Per me è un enorme onore e piacere, il nostro progetto, assicuro, sarà basato su un insieme di valori unicamente napoletani, iniziando dai valori familiari. La comunità napoletana è legato a valori che tutti condividiamo, di famiglia, umiltà, lavoro sodo, innovazione. Tramite i nostri dirigenti cercheremo di creare una famiglia globale napoletana che porti avanti uno sport, forse secondario in Italia, ma nel nostro paese primario. Cercheremo di darvi una squadra, un progetto e un simbolo che possa rappresentare Napoli.
Questo progetto sarà ambizioso, ma ci vorrà la giusta programmazione. Non faccio proclami inutili che non hanno a che fare con il nostro spirito. Saremo ambiziosi, so benissimo che una unica squadra dal sud nella storia italiana ha vinto uno Scudetto. Questa sarà una cosa a cui ambiremo, ma dovremmo farlo progettando intelligentemente, step by step.
Vogliamo guadagnarci la fiducia, anche sbagliando e imparando, cercheremo sempre di alzare l’asticella. Sarà un progetto anche internazionale, vi posso assicurare una visibilità internazionale unica. Ci stiamo muovendo anche in America con i Napoli club, tutte situazioni che ci daranno un valore in più. Con il giusto lavoro penso di poter aprire un mercato internazionale che poche squadre possono vantare. Sarà una Napoli operaia, siamo tutti self-made. Tutto quello che abbiamo è stato guadagnato con il lavoro, ed è un valore che portiamo anche qui, per questa piazza che merita i palcoscenici più importanti”.
Poi la parola passa al socio Daniel Doyle:
“Il mio cuore si è riscaldato venendo qui, la mia famiglia viene dall’Italia. Sono un business man, non sono un GM o un coach. Vengo da una famiglia di cestisti, mio padre ha giocato in NBA a Detroit. Quando costruisci un’organizzazione è come un’azienda, parte tutto dalle persone. Faremo passo dopo passo, ci piacerebbe vincere subito ma sarà un processo, bisognerà fare le cose nel modo giusto. Puntiamo ad avere la giusta “culture”. Sarò special advisor di Matt Rizzetta, siamo molto seri con questo progetto, quando facciamo qualcosa lo vogliamo fare al meglio”.
Continuando la presentazione dello staff dirigenziale, arrivano le prime parole di James Laughlin:
“Questa è la mia prima volta in Italia, la città di Napoli ha una cultura, passione e persone uniche. Vogliamo portare in campo giocatori che non solo renda orgogliosi noi, ma tutta la città. Sarà un processo, con le giuste persone e la giusta cultura. Lo faremo insieme, come gruppo, proveremo a migliorare anno dopo anno con l’ambizione di arrivare in vetta al campionato italiano”.
Poi arriva la vera e propria presentazione del nuovo coach, Alessandro Magro, che si racconta
Coach Alessandro Magro esordisce:
“Bellissimo essere qua. Spero che questo in futuro sia ricordato come un giorno speciale. Ci sono tanti spunti sentiti che sono fondamentali. Il primo è che la vita ha i suoi tempi, se le cose devono accadere accadono, magari quando meno te lo aspetti. Ci siamo rincorsi un bel po’ con Napoli in questi anni, ci sono persone che già anni fa ho incontrato. E poi alla fine è successo.
Condivido, perché credo sia importante, una delle risposte che ho dato a Matt in una call: “Perché hai scelto Napoli”. Sinceramente questa è una di quelle scelte che fai più con il cuore che con la testa. Un posto unico, dove il fuoco sotto la cenere non si spegne mai. C’è un potenziale enorme, una città unica. Vale la pena provare, e credo il motivo per il quale questi investitori hanno deciso di puntare su questo progetto.
Vale la pena essere qua, anche da parte mia. Un onore per me essere stato scelto, cercare di portare il mio modo di essere, i miei valori. Un onore cercare di rendere tutti voi orgogliosi di noi. Siamo pagati per regalare emozioni, questo è quello che possiamo promettere adesso. Saremo tutti i giorni in palestra cercando di farvi rendere orgogliosi. Non facciamo proclami, ma siamo pronti a competere.
Non pensiamo di essere i migliori, ma di sicuro saremo quelli che ci provano più di tutti. Questo è quello che posso promettere. Crediamo che la scelta fondamentale sia sulle persone, non sui talenti. Ci interessa creare una nuova era, e un nuovo gruppo di lavoro che abbia una culture, vogliamo scegliere i nostri valori e costruire il grattacielo più alto possibile. Sono abbastanza tedioso nel ripetere la poesia Itaca: nella vita è importante avere obiettivi, ma è fondamentale il viaggio. E anche la compagnia. Per questo sono estremamente orgoglioso di iniziare questo viaggio con queste persone.”
Il coach continua, parlando delle sue idee: il basket di Alessandro Magro e le prime firme sul mercato
“Ci sono delle similitudini anche rispetto a quello che succede qua. Prendo l’eredità di una squadra che ha lottato per salvarsi la stagione precedente e poi si è ripartiti. Se si riuscisse a replicare quel percorso sarebbe importante. Se devo cristallizzare la mia idea di basket è condivisione, della palla in attacco e gli sforzi in difesa.
Questo per renderla più banale e fruibile a tutti. Vogliamo una squadra che lotti, che renda orgogliosi. Noi non vogliamo firmare giocatori che vogliono collezionare assegni senza motivazioni che servono in questo progetto. Noi vogliamo aiutare i giocatori a crescere, magari ci saranno firme di giocatori all’interno di un percorso che hanno bisogno di noi per fare un passo in più.
Giocatori che hanno forte motivazione e che possano velocemente identificarsi in quello che rappresenta Napoli e i suoi tifosi. Non metto le mani avanti, lo sport è fatto di vittorie e sconfitte. Perderemo delle partite, ma voglio che la gente esca dal palazzo pensando che abbiamo dato tutto. Cerchiamo questi giocatori.
Mercato? Stefano Gentile è del posto, inteso come regione, è la persona che abbiamo scelto non solo per il giocatore che è, un ottimo giocatore, ma per quello che ci può dare nel creare la giusta cultura. Il trade union tra il gruppo degli italiani e degli stranieri. Pensiamo sia la figura perfetta per farlo. Pensiamo possa essere la persone che possa rendere tutti orgogliosi per quello che farà dentro e fuori.
Ed Croswell è un giocatore che sta crescendo tanto, mi ha molto impressionato in Lituania. Ha grande potenziale. Tutti gli altri sono in divenire, ma il target è quello. Cerchiamo i giocatori che possano rendere tutti orgogliosi”.