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Tre cose su….Benevento – Torres

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Benevento
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Buona la prima d’andata per il Benevento di Auteri, che può dirsi soddisfatto di essere riuscito a battere in casa propria la Torres, allenata da Greco, grazie alla rete realizzata da Angelo Talia.

Girone dei dannati

Soltanto la gara di ritorno a Sassari, ci potrà fornire un indizio maggiore su quale sia stato in questa stagione il girone di serie C più tosto.

Noi, nella bolgia delle prime cinque classificate (quattro sono campane) e dal caffè ristretto dei punti tra la sesta e la quart’ultima (la Turris, undicesima, per fare un esempio, ha realizzato una rete in più del Benevento), un piccolo sospettino, a guardare i numeri, ce l’abbiamo: settimo miglior attacco della C su 60 squadre, la Torres, non ha mai mostrato segni di cedimento nella nottata beneventana, ma non è riuscita ad andare a segno.

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Tant’è che, perfino nei 5 minuti finali, ha messo in piedi uno spettacolino infernale per il Benevento, dal quale la Strega poteva uscirne bruciacchiata, dopo aver sfiorato il raddoppio in due nitide occasioni con il navigato Improta.

Ma, scoprendo il velo, il gol del pari non l’ha ottenuto. E, in più, il gol subito non l’ha preso per uno squilibrio offensivo, ma per una disattenzione difensiva abbastanza grave da aprire un varco comodo per il gol del match-winner Talia.

Girone dei golosi

Sono simili Benevento e Turris, lo si sapeva dalla vigilia: giocano a viso aperto, non disdegnandosi di coprirsi quando è assolutamente necessario, e volano.

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Il Benevento, negli inserimenti sulla fascia e nelle palle inattive. Pochissime, in verità, ieri sera. La Torres, nelle fantasie giottesche di Giorico e in un numero esiguo di tocchi.

Un calcio champagne ricco di fraseggi taaac (per dirla alla Renato Pozzetto), bello a vedersi, che le ha portato in questa stagione uno score di 56 reti realizzate in campionato (11 in più della Strega). Ma bello a vedersi non sempre vuol dire anche efficace.

Probabilmente, ai punti, meritavano il pari i sardi. Ben sei (più un pericolo sventato nella fase finale da un monumentale Viscardi) i bocconi che non sono riusciti a mangiare i rossoblù tra Zecca, Scotto, Ruocco, Diakite e Liviero. Esageratamente ghiotti, eccessivamente golosi. Una golosità che potrebbe anche risultare fatale nella gara di ritorno.

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Girone degli indovini

Difficile fare previsioni per il decisivo match di ritorno.

Per l’insolenza, forse, potremmo perfino finire in qualche girone dantesco. Azzardato predire il futuro, sia perché (come si suol dire) siamo sotto il cielo, sia perché, per quanto visto in campo e con un risultato così in bilico, potrà finire in qualsiasi modo.

Va detto che i giallorossi sono stati, come non mai, padroni del proprio destino con accortezza, prudenza, prontezza e abilità. E, nello stesso identico modo in cui Angelo Talia ha trovato il cunicolo giusto dove correre i classici 9 secondi in 100 metri, la stessa scena si è ripetuta sul fronte destro con Improta, non particolarmente fortunato nell’occasione della conclusione a botta sicura sul primo palo.

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Il Benevento di Auteri ha mostrato, come in pochissime altre occasioni, che è anche capace, di attendere lungo il fiume, di pazientare mentre tutto scorre, di aspettare la propria preda e di azzannarla al momento giusto.

Sia Benevento che Torres hanno tutte le carte in regola per passare il turno e approdare alla semifinale.

(Foto: Depositphotos)

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