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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Spezia-Samp: VAR….GOGNA

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D'Angelo Spezia
Tempo di lettura: 2 minuti

Spezia e Sampdoria pareggiano a reti bianche. Chi non ha visto la partita potrebbe pensare alla classica partita tattica per muovere la classifica.

In realtà, lo Spezia avrebbe meritato la vittoria per le occasioni create e solo l’imprecisione e la mancanza di freddezza dei suoi giocatori hanno impedito che i tre punti andassero allo Spezia.

Però, in tutto ciò, faremmo un torto alla verità se non citassimo la direzione arbitrale di Di Bello che non fischia un rigore per fallo ciclopico di mano di Borini e l’altrettanto incomprensibile non chiamata al VAR di Nasca da Bari.

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Dietrologie

Cosa che invece fa prontamente per vivisezionare il fallo di Di Serio per far annullare la rete del vantaggio spezzino a pochi minuti dalla fine e che lascia spazio agli amanti della dietrologia.

Ormai il VAR è diventato come una macchina del casinò: incomprensibile e imprevedibile.

Da sistema che dovrebbe ridurre l’errore o la svista arbitrale, è diventato lo strumento idoneo per scaricare il potere decisionale tra VAR e arbitro.

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Tra protocolli, over rule incomprensibili e valutazioni discrezionali, si assiste ad un’applicazione ondivaga del regolamento che lascia basiti anche chi ha calcato i campi di terza categoria.

Una volta si assistevano alle simulazioni degli attaccanti per prendersi il rigorino, adesso si tuffano tutti.

A cominciare dai difensori che trovano più semplice lasciarsi cadere che provare a contrastare l’attaccante.

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In una situazione di classifica come quella dello Spezia le valutazioni arbitrali in una partita come questa possono fare tutta la differenza del mondo.

E con conseguenze economiche e sportive importanti.

La fine di Ferrante

Il tifoso può, anzi, deve credere alla buonafede. Tuttavia, lo stesso tifoso non vorrebbe far la fine di Ferrante dei Promessi Sposi e morire di peste, dopo aver dichiarato ai quattro venti che la peste era un’invenzione degli untori.

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Detto questo, lo Spezia deve sicuramente fare mea culpa per le occasioni mangiate con Kouda che ha avuto il merito-demerito di trovarsi al posto giusto ma senza trovare la rete o la porta.

Samp alle corde e remissiva per tutti i novanta minuti, e quasi mai pericolosa.

Le note liete

Verde ed Elia sono stati insieme a Kouda i migliori, ma anche in questo caso la mancanza cronica di un goleador ha vanificato la mole di gioco della formazione aquilotta.

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A tal riguardo, l’ingresso di Di Serio nel finale ha dato l’impressione di poter migliorare il reparto arretrato.

Questo e la tenuta difensiva sono gli elementi che potranno fare la differenza nelle restanti partite.

Var e arbitri permettendo…

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(Foto: Depositphotos)

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