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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Pareggio diabolico

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Tempo di lettura: 3 minuti

 

Minuto 104

Guardando il tabellino qualcuno potrà pensare che tra Palermo e Spezia si siano giocati i supplementari. Prendere goal al minuto 104 non è roba che si possa vedere tutti i giorni in effetti. Aggiungiamo poi che, tra sfighe varie, interventi del Var, bende e cerotti, il recupero ha assunto dimensioni degne delle partitelle giocate in cortile da ragazzi. Per intenderci, quelle in cui si rispondeva “ancora due minuti” alla mamma  affacciata alla finestra per invitarti a salire in casa, dopo un pomeriggio passato a giocare. Il calcio sarà un anche un gioco diabolico, ma lo Spezia spesso, negli ultimi mesi, ha “coda e forcone” dietro ogni palla. Altro che amianto e silicosi. Al tifoso dello Spezia, l’INPS dovrebbe regalare almeno un paio di annetti di contributi per la pensione, solo per il sangue marcio e il nervoso procurato. Roba da Guiness. Da questa partita della Favorita ci prendiamo la prestazione. Che è stata buona, convincente, intensa. Finalmente, lo Spezia ha giocato in maniera efficace, dando continuità alle proprie azioni per tutta la partita. Non ci sono stati cali o fasi rinunciatarie, ma solo coraggio e voglia di stupire.

Reca portentoso

Di stupendo c’è anche e soprattutto il goal di Reca. Abile a ripartire e fenomenale nel segnare con un tiro portentoso, benchè effettuato col piede debole. Tra i migliori Zurkowski che, assist per il raddoppio di Esposito a parte, è ritornato ad essere il giocatore capace di creare scompiglio negli avversari con le sue percussioni a mille all’ora. I miglioramenti ci sono stati anche dietro, fatta eccezione per qualche trascurabile sbavatura qua e là. Gli avversari hanno fatto fatica a esprimersi e questo è stato sicuramente merito dei giocatori aquilotti.

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Come alle Termopili

Alla vigilia sarebbe dovuta essere lotta impari, stile spartani alle Termopili. Trentamila contro cento o poco più. Impietosi i numeri a confronto. Alvini però non ha mai rischiato di fare la fine di Leonida, anzi ha guidato le sue truppe a un passo dalla vittoria, che sarebbe stata meritata e benedetta dagli dei. Brunori ci ha provato in tutti i modi, anche ricorrendo a un tuffo ritardato da attore consumato. Alla fine, oltre al goal dell’immancabile “nemico” Mancuso, la rete è arrivata solo su punizione di Stulac negli ultimi fatali minuti. Un punto sarebbe sembrato oro zecchino alla vigilia, alla fine però assume le caratteristiche di una  doccia scozzese. La consapevolezza da portarsi in valigia però è un’altra: giocando in questo modo lo Spezia ne porterà tante di partite vinte a casa.

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