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Serie A, Pasqua in campo: le partite da ricordare

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Quest’anno la Serie A si è divisa tra il sabato e il lunedì. La 33ª giornata, infatti, si è disputata in prevalenza ieri; due, invece, sono gli incontri da giocare lunedì: Napoli-RomaAtalanta-Verona. Il sabato santo è stata una conferma per Inter e Milan, le due squadre di Milano sono le favorite nella corsa Scudetto. Importantissima la vittoria della Salernitana a Marassi contro la Sampdoria, i granata restano aggrappati alla speranza salvezza. La squadra campana dovrà recuperare due partite di Serie A.

Lo scorso anno la Serie A, invece, si anticipò interamente nel giorno prima di Pasqua. In questo giorno spesso, però, si è scesi in campo. Ricordiamo, pertanto, alcune tra le partite memorabili disputate, rinnovando gli auguri a tutti.

Nella nostra amata Serie A un tempo era usuale giocare nel giorno della festività, nonostante l’Italia sia sempre stata molto legata alle tradizioni cattoliche. La domenica di Pasqua senza le partite del massimo campionato è un fatto relativamente recente. Fino agli anni ’80, infatti, spesso si disputavano partite molto importanti in ottica Scudetto, perché la fine della competizione era vicina.

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18 aprile 1954: Roma 2 – 1 Lazio

Il derby di Roma si è sempre contraddistinto nel tempo come una stracittadina dura, tesa. Il match tra Roma e Lazio del 1954 viene ricordato come la fine del digiuno giallorosso. La vittoria manca da ben sette anni, dall’anno successivo alla promozione in Serie A. La Roma parte subito forte. A sbloccare il risultato è la punizione di Celio all’8’ che beffa l’incolpevole De Fazio. Il raddoppio arriva poco dopo, sempre sugli sviluppi di un calcio di punizione, quando l’esperto Ghiggia trova Bortoletto che, solo in area, conclude in rete. Al 50′ Fontanesi accorcia le distanze. Da quel momento la Lazio si lancia in avanti. Così inizia una serie di scontri durissimi. La partita s’incattivisce ed è costantemente interrotta dall’arbitro che espelle un uomo per squadra (Antonazzi della Lazio e Bettini della Roma). I biancocelesti restano in nove al 79′ quando Di Veroli entra in modo duro su Galli: costretto ad andare in ospedale, gli viene diagnosticata la frattura di una vertebra. La squadra giallorossa, forte della superiorità numerica, con Ghiggia sfiora all’86’ e all’89’ il terzo goal ma trova un ottimo De Fazio pronto a limitare il passivo. Il clima negli spogliatoi è infuocato e i giallorossi accusano apertamente il giovane Di Veroli di aver commesso volutamente il fallo contro Galli. Uno dei protagonisti di questa partita, Alcides Ghiggia, è da ricordare anche come l’autore della rete decisiva nella vittoria della nazionale uruguaiana contro quella brasiliana nella finale della coppa del mondo del 1950. L’Uruguay si laureò campione del mondo al Maracanã di Rio de Janeiro. La gara viene ricordata dai brasiliani e, non solo, come Maracanazo.

Ghiggia

(Foto: popoffquotidiano.it)

“Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã: Frank Sinatra, papa Giovanni Paolo II e io”. (Alcides Ghiggia in riferimento al Maracanazo).

6 aprile 1958: Lazio 1 – 4 Juventus

La vittoria ottenuta dalla Juventus sulla Lazio nella 27a giornata della 56a edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (26a a girone unico) fu fondamentale. A sette giornate dal termine del torneo, la sonora vittoria per 1-4 dei piemontesi fu decisiva. I bianconeri, infatti, si involarono verso lo Scudetto, il decimo titolo della loro storia. Mattatore di giornata l’attaccante gallese John Charles, il quale mise a segno una tripletta fondamentale per vincere anche la classifica dei cannonieri. Al 37’ lo stesso Gigante Buono, chiamato così per la sua statura e la sua correttezza in campo, si fece neutralizzare un calcio di rigore dall’estremo difensore avversario. La partita è da ricordare anche per un curioso episodio accaduto in campo, al 20′ del secondo tempo la gara è stata sospesa per circa un minuto in seguito all’invasione di uno spettatore che si dirigeva minaccioso verso l’arbitro, il quale non aveva punito pochi minuti prima un fallo di Baldi su Selmosson con un calcio di rigore. King John, uomo decisivo della partita, è da ricordare per aver composto, insieme a Giampiero Boniperti e Omar Sívori, il cosiddetto Trio Magico, uno dei più prolifici reparti d’attacco della storia della Juventus e del campionato italiano. Nel corso della sua esperienza in bianconero ha disputato 182 partite condite da 105 reti segnate.

29 marzo 1964: Bologna 1 – 2 Inter

Nella stagione 1963-1964 Inter e Bologna danno vita a una vera e propria battaglia all’ultimo respiro. I felsinei e i nerazzurri si sono sfidati sia dentro che fuori dal campo, con lo scandalo doping che colpì i rossoblù costretti, poi, a giocare l’unico spareggio scudetto della storia della Serie A. Il match d’andata finì 0-0, mentre il ritorno, giocato nel giorno di Pasqua, al Dall’Ara vide trionfare l’Inter di Helenio Herrera. Ben cinquantamila spettatori in una soleggiata domenica al Dall’Ara. I padroni di casa hanno dovuto fare a meno di due uomini chiave come Harald Nielsen ed Ezio Pascutti. Il primo, attaccante danese, si confermerà capocannoniere del campionato con ben 21 reti segnate. Dopo 19’ Mario Corso porta in vantaggio gli ospiti con il suo esplosivo sinistro. Il raddoppio arriva nei primi minuti della ripresa con il colpo di testa del brasiliano Jair. Poco dopo, però, il tedesco Haller fallisce l’opportunità da penalty di accorciare le distanze: si fa ipnotizzare da Sarti. Il goal della speranza, che poi sancirà l’1-2 finale, viene siglato dal terzino Furlanis. Il risultato maturato nello scontro diretto porterà l’Inter ad avere, dopo ventisette giornate, un vantaggio di un punto sul Milan e di quattro punti sul Bologna: Inter 41, Milan 40 e Bologna 37, rossoblù con un turno da recuperare e penalizzati di un punto per la nota vicenda doping. Il campionato terminerà con l’arrivo di Inter e Bologna in ex aequo con 54 punti. Lo Scudetto, come riferito prima, sarà assegnato nell’insolito spareggio scudetto disputato e vinto dai rossoblù allo Stadio Olimpico di Roma.

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6 aprile 1969: Cagliari 3 – 1 Milan

La partita di cartello del giorno di Pasqua del 1969 fu sicuramente quella tra Cagliari e Milan. I padroni di casa potevano contare sull’inarrestabile Gigi Riva, Rombo di Tuono al termine del campionato vinse la classifica marcatori con ben venti reti. Il Milan, invece, era la squadra detentrice dello scudetto e di lì a poco avrebbe vinto la Coppa dei Campioni battendo l’Ajax del giovane Johan Cruijff. A sbloccare il match è Ricciotti Greatti, cervello dei sardi che vinceranno, poi, nel 1970 lo storico Scudetto. Pareggia Gianni Rivera al 33’, il quale diventerà nello stesso ’69 il primo italiano non oriundo a vincere il prestigioso Pallone d’oro. Nonostante il pari, niente da fare per i rossoneri i quali subirono altre due reti dal centrocampista brasiliano Nené e dal solito Gigi Riva. Il match terminerà 3-1 per i padroni di casa, ma ad aggiudicarsi lo Scudetto non saranno nei i sardi né i rossoneri. Entrambe le squadre saranno beffate dalla terza incomoda, la Fiorentina.

14 aprile 1974: Lazio 4 – 2 Hellas Verona

Il campionato ’73-’74 è uno dei più combattuti, Lazio e Juventus si contendono il titolo fino alla fine. Paradossalmente, ancora una volta, il turno di Pasqua rappresenta un vero e proprio crocevia per la corsa Scudetto. I biancocelesti sono impegnati tra le mura amiche contro gli scaligeri, mentre la Juventus ospita il Cagliari di Gigi Riva. La gara dell’Olimpico sulla carta è una partita facile, ma si mette subito male. Il primo tempo termina, infatti, con i biancocelesti in svantaggio, 1-2 per i gialloblù terz’ultimi in classifica. All’intervallo accade qualcosa di veramente curioso, il tecnico della Lazio, Maestrelli non fa scendere i suoi negli spogliatoi. I tifosi li incitano per i quindici minuti di pausa, fu così che i calciatori biancocelesti si ritrovarono fermi in campo ad attendere gli avversari per iniziare la ripresa. Al 49’ viene raggiunto il pari ed è qui che parte il monologo dei padroni di casa, i quali chiuderanno il match sul risultato di 4-2: in goal Garlaschelli, Nanni e Chinaglia. Quest’ultimo, Long John, si aggiudica la classifica marcatori con ben 24 reti. La Juventus, come detto prima, impegnata con i sardi del Cagliari, si fece fermare tra le mura amiche sul risultato di 1-1. Il solito Gigi Riva portò in vantaggio gli ospiti al 53’, con i bianconeri che riacciuffarono il pari solo a pochi minuti dalla fine con Franco Causio all’84’. Scudetto che fu vinto dai biancocelesti, i quali conclusero il campionato con due sole lunghezze di vantaggio sulla Juventus aggiudicandosi il primo titolo.

18 aprile 1976: Torino 4 – 3 Fiorentina

La lotta Scudetto è cosa piemontese, Torino e Juventus sono appollaiate in testa alla classifica di Serie A. Ancora una volta, sembra uno scherzo del destino, ma la sfida di Pasqua risulta essere decisiva per le sorti dello Scudetto. I bianconeri giocano in trasferta al San Paolo di Napoli, mentre i granata ospitano i viola. Tra Napoli e Juventus termina 1-1, all’iniziale vantaggio dei partenopei con Boccolini al 40’, risponde la marcatura di Bettega al 55’. Il pari del San Paolo è un’ottima notizia per il Torino, il quale ne può approfittare con la sfida in casa contro la Fiorentina. I padroni di casa partono forte, si portano in vantaggio con il goal d’antologia siglato da Paolo Pulici al 10’. Soltanto dieci minuti dopo arriva il pari degli ospiti con Desolati su calcio d’angolo. Il match è molto acceso, al 37’ l’inarrestabile Pulici riporta in vantaggio i suoi. Al 50’ i viola si riportano in parità con il rigore siglato da Casarsa. Sul punteggio di 2-2, arrivano le reti di Zuccarelli e Pulici. Quest’ultimo sigla la tripletta personale, a fine campionato risulterà capocannoniere con ventuno reti segnate. Nel finale arriva l’ininfluente rete del 4-3 segnata da Domenico Caso. Grazie a questa vittoria, il Torino staccherà di due soli punti i cugini bianconeri e vincerà lo Scudetto.

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(Foto: radioradio.it)

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