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Lieto. Fine

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Tempo di lettura: 4 minuti

“Ah, felicità

su quale treno della notte viaggerai

lo so che passerai

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ma come sempre in fretta

non ti fermi mai…”

Questa malinconia di Lucio Dalla è l’emozione che meglio descrive lo stato d’animo di tanti appassionati di calcio, tifosi del Napoli e non, alla notizia della firma di Insigne col Toronto.

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Per essere felici bisogna scegliere. Sempre. Ma la felicità, come concetto, poco si sposa con la fedeltà. Noi esseri umani siamo mutevoli, come i nostri bisogni e come le circostanze della vita.

“Se vuoi far ridere Dio raccontagli i tuoi piani”, recita un detto peruviano in tal senso.

Siamo soliti pensare che il finale bello sia quello romantico eppure la realtà ci dice continuamente altro. Ci possono essere finali diversi e anche diversi lieto fine. Un happy ending non è necessariamente “insieme vissero felici e contenti per sempre” ma può essere anche “vissero felici e contenti”, che poi sia nel presente, da soli o insieme è altro.

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Insigne non va via da traditore. Di quelli ne abbiamo avuti chiari esempi negli anni scorsi. Non ha sostenuto visite mediche di notte in gran segreto e non si è mai spacciato per quello che non è, un Masaniello, ma è rimasto sempre fedele. Alla sua idea e al suo amore per Napoli e per il Napoli. Non è mai stato capace di gesti evidenti, di quelli che ai tifosi piacciono tanto e che legano, ma le sue lacrime, le sue braccia aperte sotto la curva, così come le critiche, che troppo spesso immeritatamente gli sono state rivolte, sono difficili da dimenticare. Anche e soprattutto adesso che ha scelto di andare via e chiudere la sua carriera altrove. Lontano.

Si può nascere leader carismatici come Diego, si può nascere napoletani di fatto come Mertens. Lorenzo non appartiene a nessuna di queste categorie. Lorenzo è un ragazzo semplice, timido, autentico, emotivo, che però non si è mai risparmiato e non si è mai sottratto dalla responsabilità di portare una fascia, a volte, davvero pesante per lui. Eppure ci ha provato in tutti i modi.

Figlio di Napoli, unico vero napoletano, capitano della squadra della sua città e 10 della Nazionale. Superfluo parlare dei suoi numeri e del suo valore calcistico. Utile ricordare oggi la sua storia. La favola di Insigne è stata scritta e non è certo questo finale moderno a ridimensionarne la bellezza. Anzi, probabilmente, questa decisione di Lorenzo ci insegna altro, che nella vita si sceglie, che le cose cambiano e che spesso non vanno nella direzione immaginata.

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C’è un tempo per ogni cosa, uno per restare e uno per andare. E non si ama solo quando si resta perché, come ci ha insegnato Troisi, a volte ci vuole molto amore ad andare. “Lasciarsi insieme” è una questione di impegno, è filosofia della pazienza; ci vuole il coraggio della fine per evitare di logorarsi e di cancellare quanto di bello si è costruito, perché a volte le distanze diventano sempre più lunghe e si rischia di rimanere insieme, ma frustrati.

In questa vicenda non ci sono colpevoli e non ci sono vittime, non ci sono vincitori e non ci sono perdenti. C’est la vie. La scelta di Insigne, realisticamente, non può essere discussa. E non è probabilmente criticabile neppure una Società che, anche in considerazione dell’età del calciatore, non è disposta ad andare oltre la cifra proposta e alleggerisce le proprie spese.

Inutile soffermarsi ora sui dettagli: la scelta dei tempi della firma prima di un match clou o i sei mesi da separati in casa. L’addio di Insigne fa male, oggi, prima di Juve-Napoli, o in qualunque altro momento.

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Un professionista come lui, che non si è mai risparmiato, certamente onorerà la maglia che ha rappresentato. Da un Capitano, poi, ci si aspetta una prova di maturità. La stessa che però si richiede ai tifosi.

Anche il calcio è cambiato. Anacronistico di questi tempi pensare alle bandiere. Il rischio di diventare un incomodo in un contesto così prestazionale è troppo alto da un certo momento in poi e, quando i risultati non arrivano e le cose non girano, da bandiera a capro espiatorio è un attimo.

Maturità è anche questo: comprendere quando è tempo di voltare pagina. Basta avere qualcosa da raccontare senza disunirsi mai, direbbe un grande tifoso del Napoli.

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E anche per Lorenzo sarà così, un pò come per Fabietto che va a Roma portandosi dietro e dentro la sua Napoli, quella Napoli che proprio in questi giorni la CNN incorona e che tutti i tifosi si augurano possa tornare a splendere anche su un campo da calcio.

Foto in evidenza: profilo Twitter Lorenzo Insigne

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