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ANGOLO SALERNITANA – Il Vecchio nel privé

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Quando perdi e perdi male, prima rigiochi meglio è. Meno ci pensi, meno ti affliggi.
Colantuono cambia modulo -e ci mancherebbe- ma pure qualche uomo. Se Đurić, Bonazzoli e Zortea rientrano in logica turn over, la seconda esclusione di Gagliolo significa altro.
Il sorriso inebetito di Kiyine, di fronte, rievoca dolci ricordi.

L’Empoli ne aveva fatti tre in tredici minuti, stavolta l’assetto regge per quattordici: sono soddisfazioni. Quella di Aramu è una gemma, niente da dire.
Ribéry danza per il campo e dona luce agli occhi di chi ama il Pallone: là in mezzo -ahinoi- è Giovanni Battista nel deserto, e la predica si perde nel vento.
Se dici che la Salernitana non ci provi fai peccato, ma il primo tempo è un vecchiarello nel privé. C’è voglia, un sacco di voglia: è la salute che manca.
La ripresa è il Venezia che riparte senza il 10: se il ribelle vince la paura, il momento è questo. Zorba disse che vola solo chi osa, ebbene: Bonazzoli deve aver letto Sepulveda.
Il pasticcio di Ampadu dà valore alle Nazioni Unite: la felicità è diritto inalienabile e la panchina dei Granata, per una volta, non straccia i trattati.

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La normalità non è roba delle nostre parti. Qui si vive di momenti intensi, alla continua ricerca del meraviglioso.

Il prosieguo ci dirà se questa è acqua che leva la sete ma consentiteci: Schiavone – Schiavone!!! – l’ha infilata all’ultimo respiro: stanotte pure il vecchiarello è andato a dama.

 

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