SPECIALE 2020 – Angolo Roma

PANDE…ZENZERO, DOLCE E SALATO

L’estate sta finendo avremmo dovuto cantare il 31 Dicembre 2019, ma nessuno immaginava certo il “lungo inverno del nostro scontento” che sarebbe stato il 2020. Ma evitiamo, in questo contenitore, la stucchevole retorica pandemica e non scomodiamo Shakespeare, il Trono di Spade e soprattutto i Righeira.

Il 2020 giallorosso merita un 6,5 dal punto di vista prettamente tecnico, eppure l’anno cominciava con molte ombre. La Roma di Fonseca non aveva un’identità e alternava buone vittorie con disastrose cadute. A cavallo tra gennaio e febbraio tre sconfitte consecutive, iniziate a Sassuolo, dove di fatto la piazzata di Petrachi lascerà strascichi di nervosismo in squadra e la società senza DS, poi si ferma tutto.

In attesa di capire se il campionato sarebbe ripartito o meno, Fonseca ha lavorato su se stesso e sui giocatori, ha tirato a lucido un 3-5-2 liso e pieno di tarme che aveva nell’armadio e ha capito che se Maometto non va alla montagna…tanto vale cominciare a salì, se vedemo in cima, Momo.

Da giugno ad oggi la Roma gioca e lascia giocare, veloce, apparentemente spensierata, incosciente a volte ma determinata. Molti giocatori vengono valorizzati e, soprattutto dal nuovo campionato, sorprende la rotazione che vede (quasi) tutti impiegati in maniera intelligente, con alcuni insospettabilmente efficaci: menzione speciale per Spinazzola e Mhkytarian il cui 2020 iniziava rispettivamente con una cessione, poi saltata, e molti infortuni. I due sono la “foto” giallorossa di quest’anno.

Nel mezzo, alcune rovinose cadute senza combattere come Siviglia, Napoli e il secondo tempo di Bergamo, ma il rendimento medio è costante. Quinto posto lo scorso anno (si era partiti troppo indietro) e quarti di Europa League, terzi al momento in Serie A  e girone di coppa passato.

A gennaio scorso erano arrivati tre oggetti misteriosi: Ibanez ha scalato le gerarchie ed è diventato fondamentale, così come Villar che ha lavorato pazientemente e si avvia a diventare il vero regista, mentre sembra perdersi Carles Perez.

La Roma dovrà agire sui portieri: Lopez ha fallito e Mirante rimane un buon mestierante, peraltro fragile. Non so se a gennaio si potrà, ma in estate Sirigu e Gollini sembrano tra i papabili.

La difesa sta abbastanza bene, con quattro titolarissimi per tre posti e tutto sommato Fazio nei cinque può stare.

Serve sicuramente un centrocampista perchè ormai Diawara è tra i pochi fuori dai radar di Fonseca e Pellegrini in quella posizione è una “toppa”, di qualità magari, ma il romano rende cento volte di più in avanti.

La Roma è alla ricerca di un  attaccante esterno. Si parla di El Shaarawy o Bernard, per dar fiato ai due “vecchietti” Miky e Pedro. I tifosi sognano poi due terzini, impauriti dalla giovane età di Calafiori (ma se non giocano mai i ragazzi quando crescono?) e diffidenti ancora sulle pur ottime prestazioni di Karsdorp e soprattutto sul suo sostituto Bruno Peres, richiesto, pare, dal Benfica che per l’occasione chiameremo BenVenga. Voci vorrebbero Frimpong del Celtic o un giovane terzino destro americano, Reynolds, anche se sembra preferire altro…sopravviveremo nel caso.

Difficili scossoni di mercato. Per valutare la nuova proprietà e i suoi piani si aspetta l’estate, ma certo la Champions è là e bisogna sfruttare il ritardo di alcune grandi.

Improbabile l’assalto a Milik e Hisay che il primo febbraio saranno gratis. Il rischio è che scelgano altro, ma non parlando di Lewandosky e Dani Alves, il rischio si può correre.

La Roma in sordina chiude il 2020 con fuochi colorati, senza botti rumorosi, in disparte, ma certo ora l’asticella si è alzata e qualcuno comincia a buttare un occhio, dubito benevolo, sui giallorossi. Vediamo se, alzando la posta, Fonseca cala il poker o si tratta solo di un bluff con una coppia d’assi. Che poi, anche fosse, se ci caschi mi prendo tutto il “cucuzzaro” uguale, mica me vergogno.

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