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TACCHETTI ROSA – Le lacrime dell’eroe

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Ci sono vite di calciatori che meritano di essere raccontate.

Per il mix di bellezza, successi e fortuna amalgamate all’umiltà, alla semplicità e alla riservatezza che tanto raramente contraddistinguono il mondo del calcio.

Parliamo di Goran Pandev, 37 anni e una carriera costellata di soddisfazioni e vittorie.

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Il Triplete con l’Inter primo su tutto. Un obiettivo per molti inarrivabile, lui lo ha raggiunto senza fronzoli né magliette sfilate dal petto.

Tanti campioni incontrati nel suo percorso: da Ronaldo, Et’o e Milito all’Inter, a Cavani, Hamsik e Lavezzi al Napoli, a di Canio e Inzaghi alla Lazio.

Una famiglia bellissima. La moglie Nadica, che sposa nel 2009 a Strumica, nella Repubblica di Macedonia dove entrambi sono nati. E i loro meravigliosi tre figli, l’ultima Sofia nata nel 2018. 

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Tutti insieme vivono a Genova, e ne apprezzano la tranquillità e la buona cucina. È qui che Goran ha deciso di concludere la sua carriera – con ogni probabilità – quest’anno, ma lavorando con costanza ed impegno esemplare verso l’obiettivo salvezza.

Quest’anno Goran aveva un secondo obiettivo: la prima qualificazione agli Europei della sua Macedonia.

E anche questa volta lo ha centrato. La sfida Macedonia- Georgia di giovedi sera si è conclusa con il risultato di 1 a 0 e proprio con il suo gol, probabilmente il più importante della sua carriera.

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Prima aveva incitato i suoi compagni come fa un vero Capitano. E lo aveva fatto “stranamente“ sui social, data la sua estrema riservatezza. 

113 partite, più di 19 anni con questa maglia, la più bella del mondo. Sconfitte, vittorie, gioie, umiliazioni. Tante cose buone e cattive che ho passato con te, Macedonia. C’è ancora un passo da fare per realizzare il sogno mio, dei miei colleghi, della mia famiglia, di tutta la nazione. Uno per tutti, tutti per uno”.

Poi la lucidità e la freddezza del Campione che va a segno nei momenti decisivi e trascina compagni e tifosi verso la vittoria. Una vittoria così fortemente voluta da piangere di gioia.

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E quelle sue lacrime hanno fatto il giro del web perché Goran ha il carisma dell’idolo silenzioso dal cuore grande, che rispetta l’avversario e che guida la squadra con l’esempio della forza di volontà e della caparbietà. 

Adesso, caro Goran, quell’Europeo lo giocherai e magari ora stai pensando anche di poterlo vincere. Sicuramente – fosse per te l’ultima partita della tua carriera – ci proverai!

(a cura di Federica Rogano) 

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