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ANGOLO SPEZIA – Intervista a Davide Addona

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Spezia
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Davide Addona, ex giocatore dello Spezia, protagonista in campo di quello Spezia-Juve del 2007 in B, al termine del quale Trezeguet definì il Picco come lo stadio più brutto in cui avesse mai giocato.

Abbiamo contattato Davide Addona, ex difensore aquilotto, che oggi è ricercatore, con compiti anche a livello didattico nel Dipartimento di scienze matematiche, fisiche e informatiche dell’università di Parma.

Differenze tra il calcio e il mondo matematico?

“Sono due cose diverse ma anche due passioni che ho coltivato sempre e che mi hanno aiutato a fare bene nella mia vita. Anche quando giocavo ho sempre studiato. Nella mia esperienza a Spezia ero solito andare a studiare in biblioteca (la Beghi) come qualsiasi ragazzo. A me è sempre piaciuto stare e vivere tra la gente in semplicità. La concentrazione deve essere alta. Nel calcio però, quando giochi in difesa, devi essere sempre concentrato, devi essere “elettrizzato”, come mi disse un giorno un mio vecchio allenatore.

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Che ricordi hai di quel famoso Spezia-Juventus?

“Io ero appena rientrato dal prestito alla Pro-Sesto, dove giocavo poco. Dopo una settimana mi ritrovai in campo, complici anche delle assenze per infortunio, a giocare e marcare Trezeguet e Del Piero. Facemmo una bella partita e per poco non portammo a casa i tre punti. La frase di Trezeguet che definì il Picco lo stadio più brutto, fu dovuta anche al risultato. In fondo, come disse un mio ex allenatore, tutti gli stadi sono belli quando si vince.

Cosa ne pensi di questo campionato difficile dello Spezia?

Ho visto che è arrivato un nuovo allenatore. Per migliorare la classifica bisogna avere tanta pazienza. Nel calcio bisogna lavorare tanto. I giocatori devono trovare lo spirito di unione e non farsi prendere dall’ansia. I risultati passano da lì e dalla voglia di ritrovare la gioia di giocare a calcio. Perchè è anche un  divertimento. Se tu hai 5, 15 o 25 anni devi provare gioia nel giocare, al di là degli schemi o della tattica. I risultati poi arrivano. Il calcio è semplice, come quello dei bambini. Lo puoi giocare dovunque. Bastano una palla e due zaini per fare la porta. Porta dentro di sé un insegnamento straordinario, quello di avere tanto con poco ed è alla base della felicità. Ecco i giocatori dello Spezia, cosi come i bambini che  iniziano a giocare a calcio, non devono mai dimenticare questo.

(Foto: DepositPhotos)

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