I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Effetto Mazzarri

Pubblicato

il

Mazzarri
Tempo di lettura: 2 minuti

La prima volta fu in casa, di domenica, contro il Bologna, nell’ottobre 2009. 

La seconda, invece, è nel mese di novembre, di sabato, quattordici anni dopo.

Il ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina azzurra (con Spalletti ad osservare in tribuna) è stato, almeno all’inizio, l’elemento caratterizzante della trasferta del Napoli a Bergamo contro l’Atalanta

Pubblicità

In linea di massima, il modo migliore per iniziare un ciclo complicato che tanto dirà sul prosieguo di stagione dei Campioni d’Italia. Bisogna fare attenzione – in generale – nella vita a coloro coi quali si costruiscono i ricordi, poiché – si sa – possono durare tutta la vita. Quelli recenti dei tifosi azzurri sono meravigliosi e – in generale – hanno molto a che fare con l’ultimo periodo riferito all’attuale allenatore della nazionale, che ha avuto un metaforico inizio proprio quando Walter Mazzarri ebbe a ereditare – molti anni prima – una squadra incerottata ed in grande difficoltà.

Gli episodi del rettangolo verde, in ogni caso, non sono stati per buona parte del primo tempo assai degni di nota.
Squadre cortissime, spazi quasi inesistenti e moltissimo pressing, con rarissime occasioni da gol in area di rigore avversaria.

Dei primi quaranta minuti di Atalanta-Napoli, invece, davvero poco da segnalare.
Fanno eccezione un gol annullato dal Var per fuorigioco millimetrico a Rrahmani e lo sfortunato grave auto-infortunio di Mathias Olivera.

Pubblicità

Nella parte finale del primo tempo, invece, la tripla marcatura asfissiante sul campione numero 77 azzurro non ha potuto impedire il vantaggio del georgiano, che – chiuso palla a terra – bene ha pensato di segnare con un bell’inserimento di testa su un cross meraviglioso di Capitan Di Lorenzo.

Finale di prima parte che, però, ha fatto il paio con l’inizio della ripresa, dove invece ad alzare il ritmo sono stati i bergamaschi, bravi a trovare il pari ed a mettere in grande difficoltà la difesa ospite.

Livello agonistico altissimo, match di rilevante spessore tecnico-tattico per merito dei ventidue protagonisti in campo, ma anche di coloro che sono via via subentrati. Anche senza maschera, subito decisivo Victor Osimhen, lucido e reattivo nell’approfittare di un errore difensivo e regalare un facile appoggio per il vantaggio di Elmas.

Pubblicità

Un match difficile, teso, a tratti pericoloso per merito della nota solidità della squadra di Gasperini.

Il Napoli – però – ha vinto.

Ha prevalso la voglia di vincere degli azzurri e la capacità di non uscire mai dalle diverse fasi della partita.

Pubblicità

Ha avuto la meglio il desiderio di mostrarsi nuovi.
Diversi, più determinati e maggiormente incisivi rispetto al recente passato che è costato l’esonero ad un allenatore mai entrato nel cuore dei tifosi campioni d’Italia.

E’ tornato Walter Mazzari, si è rivisto – a tratti – il vecchio Napoli, tutto cuore, coraggio e voglia di lottare.

Senza Hamsik, Lavezzi e Cavani, ma con una maggiore qualità complessiva ed uno scudetto cucito sul petto che bisogna onorare più di quanto fatto sino ad oggi.

Pubblicità

(Foto: Depositphotos)

in evidenza