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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Au revoir!

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Rudi Garcia Napoli
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L’anticipo dell’ora di pranzo prima della sosta presenta Osimhen in tribuna ad assistere ad un match che – alla vigilia – chiedeva agli azzurri di evitare che il Maradona confermasse lo status di terra di conquista.

Rudi Garcia ha evidentemente deciso di alimentare discussioni e confronti pur di fidarsi (speriamo) dell’idea complessiva maturata rispetto alla stagione dei Campioni d’Italia.

Contro l’Empoli, infatti, prima della sosta, inizialmente fuori Kvaratskhelia e Zielinski, proponendo da subito Simeone e Raspadori insieme al sempre pimpante Politano.

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Per buona parte del primo tempo, però, non premiata la scelta di lasciare Lobotka e Anguissa soli in mezzo, che soffrono il maggior numero di avversari di fronte.

Lento – comunque – nella prima metà della partita, il possesso palla ed i movimenti offensivi, col risultato conseguente di un match con poco ritmo ove gli azzurri hanno faticato ad avvicinarsi all’area di rigore, essendo costretti a tirare da fuori ed a subire, non di rado, insidie dalle parti di Gollini.

Pioggia in campo e davvero nulla di meglio da parte degli azzurri, in evidente difficoltà di impostazione, carattere e leadership tecnico-tattica.

Poche idee, difetto di impostazione e condizione fisica in apparenza deficitaria.  Tre aspetti che, già presi singolarmente, inficiano il rendimento complessivo, ma che – tutti insieme – danno la cifra d’una squadra che stenta a sembrare almeno lontana parente del super team ammirato l’anno scorso.

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Neanche i cambi hanno determinato l’accelerazione nel gioco e nelle occasioni che era lecito attendersi, confermando le difficoltà di una squadra che pure aveva la possibilità di recuperare un posto in classifica e mettersi in scia delle prime due.

Di partite come queste i tifosi del Napoli ne hanno viste davvero tante negli anni passati, perse alla fine quando per larghi tratti si è provato a vincerle, ma senza convinzione, senza carattere e senza memoria.

La sconfitta casalinga con l’Empoli è, in questo particolarissimo inizio di stagione, la goccia che – probabilmente – fa traboccare il vaso.

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E porterà con ragionevole certezza una severa riflessione in casa Napoli, con la società che potrebbe decidersi a fare qualcosa che – in realtà – andava fatta assai prima.

Invece che con un “addio”, che contempla in cui lo pronuncia spesso la speranza di un reincontrarsi, tra il club di Aurelio De Laurentiis e Rudi Garcia arriverà il sospirato “arrivederci”, che in francese è “au revoir” e che rappresenta la fine di un rapporto mai sbocciato tra il tecnico ed una tifoseria che non pretende certamente la cavalcata trionfale dell’anno scorso, ma quantomeno il rispetto di una gloriosa storia recente.

Bisogna recidere un legame divenuto tossico per il bene di tanta gente, che – inebriata di tanta bellezza appena pochi mesi fa – non può accettare l’azzeramento di ogni progetto di gioco ed idea di squadra.

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Va fatto per il bene di una squadra, che è ormai investita di un’ansia da prestazione che fa il paio con un complesso d’inferiorità piuttosto evidente.

E’ necessario per il bene di una città, che non merita – giunta al punto cui è arrivata – di vivere momenti come quelli attuali.

Piove a dirotto sulla città di Napoli in una domenica di metà novembre, con la squadra sconfitta da un Empoli ben allenato ed autore di una buona prestazione e con il morale finito sotto i piedi per effetto di una serie di cause che si ha il dovere – da domani in poi – di affrontare e risolvere una per una.

Poteva essere, ma non è stato.

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Ed è inutile stare lì a recriminare o a dispiacersi.

Bisogna prenderne atto… e agire di conseguenza.

“Au revoir”, mister Rudi Garcia.

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(Foto: Depositphotos)

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