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Caso Juventus: cosa accadrà?

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Andrea Agnelli Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

La Procura di Torino indaga sui bilanci della Juventus. Secondo gli inquirenti, gli ultimi (2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021) sarebbero stati falsati attraverso plusvalenze artefatte ed altre manovre irregolari.

Aspetti penalistici e contabili

I risvolti penalistici della vicenda appassionano giusto sciacalli e forcaioli. Basti precisare che tutti coloro i quali si sono dimessi hanno assecondato non già una strategia difensiva -a poco sarebbe servito- quanto l’esigenza di non paralizzare l’attività gestionale della Società.
Quanto ai numeri, la Juventus correggerà -deve farlo per forza- le cifre al bilancio: la perdita prevista di 45 milioni di euro potrebbe arrivare a 87.
Il resto nulla ha a che vedere col Pallone: le sentenze ci diranno.

Giustizia Sportiva

Quanto emerge dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino investirà la stagione calcistica. Fatalmente, solleciterà l’apertura di un fascicolo da parte della Procura Federale. La Juventus risponderebbe -risponderà- per responsabilità diretta, essendo l’irregolarità contestata ad organi amministrativi e di controllo. Vediamo per cosa.

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Art. 31 commi secondo e quarto del Codice di Giustizia Sportiva

Co. II: La società che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero mediante qualsiasi altra attività illecita o elusiva, tenta di ottenere od ottenga l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere
ammessa sulla base delle disposizioni vigenti, è punita con una delle sanzioni previste dall’art. 8, comma 1, lettere g), h), i), l).
Co. IV: La società appartenente alla Lega Nazionale Professionisti Serie A, alla Lega Nazionale Professionisti Serie B o alla Lega Italiana Calcio Professionistico che,
mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti, è punita con la penalizzazione di uno o più
punti in classifica.

Scenari

Le cose, grossomodo, stanno così. Laddove, anche e forse soprattutto sulla scorta della Consulenza Tecnica agli atti della Procura di Torino -acquisibile dalla Procura Federale- emerga che, senza le irregolarità contestate, la Juventus non avrebbe avuto i requisiti per l’iscrizione al Campionato, se ne chiederebbe la retrocessione. C’è da dire, tuttavia, che la Co.Vi.Soc. -prima delle esclusioni di inizio stagione- concede dieci giorni entro i quali mettersi in regola: probabile che la Juventus invochi il termine per scongiurare il peggio. Che gli venga concesso o meno è da vedere.

Laddove le irregolarità non siano state determinanti ai fini dell’iscrizione, si parlerebbe di penalizzazioni: ma attenzione. Poiché la contestazione è avvenuta prima della fine del girone di andata, eventuali penalizzazioni possono scattare già quest’anno.

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Plusvalenze

Giova precisare che, quanto alle contestate plusvalenze proditoriamente gonfiate, la Juventus è stata assolta con sentenza passata in giudicato. La Giustizia Sportiva può -eventualmente- intervenire sul punto solo laddove ci fossero ipotesi successive a quelle per cui la Juventus è stata già giudicata.
Difficile, ad avviso di chi scrive.

I tempi

-La Procura Federale può aprire un fascicolo entro 30 giorni dalla notitia criminis;
– Le indagini possono durare 60 giorni, prorogabili di altri 40 e successivi 20;
– La società indagata può produrre memorie nei successivi 15 giorni;
– A quel punto, il processo inizia entro 10 giorni.

La Road Map porterebbe ad una sentenza di primo grado tra marzo ed aprile: prima della fine del Campionato la vicenda può chiudersi con una pronuncia definitiva.

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(Foto: Depositphotos)

 

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