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Sassuolo, tra azzardi e gioventù

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Anche in questa sessione di calciomercato il Sassuolo si è distinto per alcune operazioni: tra azzardi e rischi calcolati, la società neroverde riparte dai giovani, cedendo alcune delle proprie stelle al miglior offerte. Oltre alle uscite del tecnico Roberto De Zerbi e di Manuel Locatelli, il club emiliano ha ceduto anche Francesco ‘Ciccio’ Caputo, leader offensivo delle ultime stagioni. Come da filosofia, nessuna spesa folle, ma spazio ai giovani e ai prodotti del vivaio.

DA DE ZERBI A DIONISI

Il primo avvicendamento significativo – e anche azzardato – è quello in panchina. Dopo tre stagioni, Roberto De Zerbi ha salutato il club emiliano per intraprendere una grande avventura europea allo Shakhtar Donetsk. Al suo posto è arrivato Alessio Dionisi. Quarantuno anni, l’allenatore di Abbadia San Salvatore è alla prima stagione in Serie A. Una scommessa, quella di puntare sull’ex tecnico dell’Empoli, che segue la falsariga di quanto fatto con il bresciano e, all’epoca, con Eusebio Di Francesco. Il Sassuolo punta molto sulla nuova generazione di allenatori italiani, che Coverciano sta sfornando in questi anni. Alessio Dionisi ha vinto meritatamente il campionato cadetto, dimostrandosi un valore aggiunto per il club toscano.

SPAZIO AI GIOVANI

Non solo allenatori giovani, ma anche calciatori. Il diktat della società è chiaro: puntare sui giovani prospetti che offre il panorama calcistico italiano e internazionale – ma possibilmente prodotti del vivaio neroverde – per valorizzarli e cederli a peso d’oro. In questa direzione, infatti, vanno annotate le cessioni Marlon, Manuel Locatelli e Mehdi Bourabia. A queste, poi, si aggiunge la cessione di Francesco Caputo alla Sampdoria, ufficializzata a ridosso del gong della chiusura del mercato. Per sostituirli, il club neroverde non si è tuffato sul mercato, ma ha deciso di puntare sul Made in Sassuolo.

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A centrocampo, per esempio, spazio a Davide Frattesi [Qui il nostro focus]. Reduce da due ottime stagioni in Serie B, il classe 1999 è stato aggregato alla prima squadra e messo a disposizione di Alessio Dionisi. 186 minuti (98%) nelle prime due uscite certificano anche la volontà e la voglia di puntare sull’ex Monza.

In attacco, salutato il totem Caputo, spazio alla linea green: Giacomo Raspadori [Qui il nostro focus] e Gianluca Scamacca [Qui il nostro focus] sono chiamati a non far rimpiangere il classe 1987. Avere sostituti formati in casa denota un grande lavoro di programmazione e pianificazione. Ripartire da due giovanissimi, un classe 2000 e un classe 1999, che sono considerati due dei migliori prospetti del nostro calcio, infine, non può che essere considerato un vanto per una società che da anni lavora in maniera egregia, come il Sassuolo della famiglia Squinzi.

AZZARDI

Oltre al merito di puntare sui giovani, però, il Sassuolo azzarda anche sul mercato. Dopo aver rifiutato ogni offensiva per Jeremie Boga, il club neroverde riparte dall’ex Chelsea che ha un contratto in scadenza nel giugno del 2022. Una situazione difficile, comunque, vista la volontà del ragazzo di lasciare l’Emilia da almeno 12 mesi. Rischio calcolato?

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Un altro azzardo, forse, è stato quello di non aver ceduto Domenico Berardi. Anche il calabrese, soprattutto in virtù della grande stagione e del buon europeo, aveva manifestato l’intenzione di cambiare aria e fare il fatidico salto di qualità. Alla fine, il classe 1994 è rimasto al Sassuolo. Convivenza difficile o promessa di cessione tra dodici mesi? Anche in questo caso, il tempo dirà se la scelta del club neroverde pagherà o sarà un azzardo.

Da sorpresa a certezza: il Sassuolo è ormai una delle società italiane che opera meglio sul mercato, anche se si concede qualche azzardo…

(Foto: profilo twitter ufficiale U.S. Sassuolo)

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