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#LBDV – Maldini, la dinastia continua

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Una storia d’amore che prevarica le generazione quella tra il Milan e la famiglia Maldini. L’incontro appena terminato a San Siro diviene, inevitabilmente, storia. Dopo Cesare e Paolo, Daniel esordisce in maglia rossonera, proprio alla Scala del Calcio, palcoscenico che ha reso grande il padre e il nonno.

LA DINASTIA CONTINUA

La lunga storia d’amore tra il Milan e la famiglia Maldini inizia nel 1954.  «Questo ragazzo è da Milan e nel Milan giocherà». A pronunciare queste parole, quasi come una sentenza, è stata Bela Guttmann, allenatore rossonero di quegli anni. Uno, che manco a dirlo, sentenziava parecchio. Ed infatti quel giovane ragazzo di Trieste è rimasto a vita in rossonero. Capitano prima e bandiera poi, ha giocato più di 400 partite con il Milan. Dall’84 al 2009, invece, il figlio Paolo ha raccolto la sua eredità: 902 presenze. Anche in questo caso parliamo di una bandiera e un simbolo del diavolo. Oggi, invece, è ufficialmente iniziata la vita rossonera di Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare. La dinastia continua…

DANIEL MALDINI

La gara tra Milan e Hellas Verona non passerà di certo alla storia per ciò che è successo nei primi novanta minuti. Bella gara e pareggio giusto, nulla di più. Ciò che invece è già storia è avvenuto al novantaduesimo: Stefano Pioli ha richiamato in panchina Samu Castillejo ed al suo posto ha fatto entrare un classe 2001 con il numero 98 sulle spalle. Sopra il numero c’era scritto Maldini. Daniel è il figlio di Paolo Maldini, attuale dirigente rossonero. E’ entrato nell’ovazione di San Siro, anche se la gara era in una fase cruciale. Il diciottenne ha esordito ed ha respirato l’aria del palcoscenico che ha reso grande la sua famiglia.

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CARATTERISTICHE TECNICHE

Daniel Maldini ha seguito le orme del padre e del nonno in rossonero, ma non nel ruolo: non è un difensore, ma è un trequartista ‘vecchia scuola’. E’ un calciatore intelligente e dotato di un’ottima visione di gioco, caratteristiche che ne fanno un regista avanzato. Sono tanti i suoi punti di forza: è abile nei dribbling ed ha un buon tiro. E’ un calciatore che cerca molto la porta e, grazie alla tecnica, riesce a ricamare per i compagni. Come modo di giocare e per caratteristiche, perciò, ricorda Christian Eriksen. Il neo nerazzurro, poi, è uno dei calciatori a cui il giovane Maldini si ispira. I numeri che seguono, infatti, avvalorano quanto detto fin’ora: con la primavera rossonera, Daniel Maldini ha giocato 12 partite in questa stagione, realizzando otto reti e fornendo cinque assist ai compagni.

Una piccola pagina di storia è stata scritta oggi a San Siro, un altro capitolo della lunga storia d’amore tra il Milan e la famiglia Maldini. La dinastia continua.

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