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A-TEAMS – Juventus, il ritorno da capolista al giro di boa

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Serviva una vittoria di questo tipo. Era necessaria soprattutto dopo l’ennesimo acuto della Lazio che ha inanellato il decimo successo di fila e che è lì, con una partita ancora da recuperare. Servivano i 3 punti per riuscire a scalzare almeno per adesso l’Inter che è uscita da San Siro con un punto conquistato (o forse guadagnato) contro l’Atalanta.

Contava vincere a prescindere dai modi e la Juventus lo ha fatto, battendo la Roma all’Olimpico per 2-1. Una partita non pienamente dominata sul piano del gioco, così come già preventivabile dato l’ambiente e l’avversario avversari, ma che dona al nuovo corso tecnico ancor più convinzioni.

Essere campioni d’Inverno, date le avversarie che viaggiano a ritmi più che sostenuti, non è sicuramente un trofeo da aggiungere in bacheca ma è l’assoluta riconferma che quelli da battere sono ancora gli otto volte consecutive campioni in carica della Serie A.

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La possibilità di continuare ad imprimere gas alla volata Scudetto è più che possibile, con un filotto di partite che conduce fino a febbraio, quando a ritornare sarà la grande ambita Champions League.

Per metà bella e per metà vincente

La concretezza del passato mixata alla bellezza di oggi. Un’espressione che descrive appieno l’identità attuale della Juventus, che sveste parzialmente i panni della squadra scorbutica quanto spietata targata Allegri, alternandoli agli abiti di alta moda firmati dall’esteta Maurizio Sarri.

Il match di ieri contro la Roma è stata la chiara fotografia di questo concetto: una buona parte del match controllata senza particolari patemi, una seconda in cui è stato necessario anche soffrire per tornare a Torino con i 3 punti.

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Nel post partita il tecnico bianconero denuncia, da perfezionista come tale può essere definito, una mancanza di gestione della partita nei 90’. Appare fuori discussione però che fin quando parliamo di una squadra che riesce a vincere anche non dominando la gara, tutto il resto è un ricamo su cui lavorare per rendere questa squadra una macchina perfetta.

Sguardo all’orizzonte: l’opportunità da sfruttare per certificare la propria supremazia

Prima dell’ottavo di finale di Champions contro il Lione, il calendario offre degli spunti interessante soprattutto in ottica campionato.

Ci sarà il doppio impegno ravvicinato con Fiorentina e Napoli, match che nascondono le proprie insidie ma che la Juventus ha tutte le carte le regole per uscirne indenna.

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Per il resto: Parma, Hellas, Brescia, SPAL. Un calendario che dunque offre la possibilità di affondare il piede sull’acceleratore, prima appunto di dedicare buona parte delle proprie forze al momento clou della stagione previsto in primavera.

Impegno più vicino invece è il match in Coppa Italia contro l’Udinese, in cui i bianconeri cercheranno di rifarsi dopo la disfatta dello scorso anno contro l’Atalanta.

Come l’infortunio di Demiral può cambiare i piani

Per affrontare al meglio questa seconda parte di stagione in cui le competizioni saranno tre, la società è costretta comunque a fare delle valutazioni extra tecnico-tattiche.

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L’infortunio di Merih Demiral – che tanto stava facendo bene da far sedere in panchina un certo De Ligt – si aggiunge alla tegola di inizio stagione di Giorgio Chiellini, per il quale i tempi di recupero appaiono ancora indefiniti.

Cambio di strategia inevitabile dunque per Paratici&Co. A questo punto infatti non appare più scontata la cessione di Rugani, in uscita in questa finestra di mercato ma che potrebbe trovare più spazio proprio in virtù dell’emergenza del reparto difensivo.

Così come non è escluso che la Juventus possa ricorrere al mercato per assicurarsi una certa varietà nelle scelte, inevitabile se si vuole lottare su tutti i fronti da protagonisti.

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