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PREPARTITA SALERNITANA – Il patto è… stringersi di più

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Filippo Inzaghi
Tempo di lettura: 2 minuti

Les jeux sont faits, rien ne va plus.

Espressione utilizzata dal croupier nel gioco della roulette, per segnalare il momento in cui non è più possibile posizionare fiches sul tavolo. Un’espressione entrata nel linguaggio comune, usata per indicare che, ormai, quel che è stato fatto è stato fatto e la situazione è immodificabile. Come la pallina che gira determinerà la vincita, così saranno gli eventi successivi a determinare il futuro in gioco.

Cosa riserverà il futuro ai colori granata lo scopriremo solo vivendo. Per ora, si può solo sperare di aver puntato sul numero giusto. E chissà se, in queste due settimane di stop forzato causa Nazionali, mister Inzaghi sia riuscito a ricompattare un gruppo apparso all’esterno completamente sfaldato e sfiduciato. Causa primaria, a nostro modo di vedere, dell’inizio di stagione da incubo. Peggiore, ed è quanto dire, di quello della Salernitana del Trust.

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E a proposito di Trust, quest’oggi ci si ritroverà di fronte chi ne ha fatto quasi da garante: Angelo Mariano Fabiani. La prima ufficiale in veste da ex DS granata o, per meglio dire, factotum con anni e anni di militanza. Una gara speciale da ambo i lati, questo è certo. Sebbene i tre punti per la Salernitana rappresentino, allo stato attuale, ossigeno puro da inalare a pieni polmoni.

Spostando l’attenzione sul lato prettamente tecnico-tattico, ci sarebbe da stare ancor meno tranquilli. Con Ochoa, Tchaouna e Dia fermi al palo, mister Inzaghi sarà costretto a pescare il classico coniglio dal cilindro per cancellare l’odiosa voce zero alla casella vittorie. Poche certezze e tanti dubbi di formazione, persino sul modulo. Ma la sensazione è che si proseguirà sulla strada del 4-3-2-1 intrapresa in quel di Sassuolo. In porta Costil. Linea a 4 formata, da destra a sinistra, da Gyomber, ad agire da terzino bloccato, Fazio, Pirola e Mazzocchi. Coulibaly, Bohinen e Maggiore in mediana, con l’ex di turno Candreva e il redivivo Kastanos a supporto dell’unica punta Ikwuemesi.

Al netto delle assenze, anche di un certo rilievo, non ci saranno più scuse. La Salernitana è chiamata a dimostrare non soltanto il proprio valore tecnico, ma soprattutto quello umano. Ritrovare compattezza e spirito di sacrificio per un obiettivo che, nonostante tutto, è ancora raggiungibile.

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Perché le formiche, se si mettono d’accordo, possono spostare un elefante.

(Foto: Depositphotos)

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