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LE PAGELLE GRANATA – Salernitana-Torino 0-3

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Tempo di lettura: 4 minuti

Troppo Torino per questa Salernitana. Gli uomini di Sousa cadono, e molto male, tra le mura amiche sotto i colpi di Buongiorno e Radonjic. Granata campani, orfani di Dia e Lassana Coulibaly, confusi e disorganizzati fin dalle prime battute. Solito gol subito da calcio da fermo, seguito da due ripartenze micidiali mal fronteggiate da Mazzocchi e soci. Salernitana che, per tutto l’arco del match, si è affidata soltanto a delle sporadiche iniziative individuali di Candreva e Cabral. Di costrutto e impronta di gioco, però, nemmeno l’ombra. Una sconfitta, meritata, che dovrà necessariamente far riflettere lo staff tecnico e, perché no, anche quello dirigenziale.

Ochoa: Piantato, come spesso accade, sulla linea di porta sul cross da calcio d’angolo da cui è scaturito il vantaggio torinese. Non irreprensibile, per usare un eufemismo, su entrambe le reti di Radjonic. Se sulla prima ha la parziale attenuante della visuale coperta, sulla seconda chiude in ritardo lo specchio non arrivando con decisione sul pallone. Serata no anche per il portierone messicano. Voto: 4,5

Lovato: Sfortunato sulla carambola che consente a Buongiorno di portare in vantaggio i suoi. Non contiene la grande vivacità di Radonjic, in vera e propria serata di grazia. Voto: 5

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Gyomber: Zapata è un cliente assai scomodo, ma il centrale slovacco cerca di contenerlo in tutti i modi e sostanzialmente ci riesce. Ammonito, e a rischio secondo giallo, lascia il posto a Fazio. Voto: 5,5

Pirola: In difficoltà sulle giocate di Seck e, non di meno, sulla fisicità di Zapata. Commette un errore clamoroso sulla quarta rete torinista successivamente annullata dal VAR. Voto: 4,5

Mazzocchi: Qualche buono spunto in avvio di match, condito da una conclusione dal limite dell’area che termina di poco a lato. Poi, il nulla. Arrivato in chiusura in controtempo, consegna la palla a Radjonic che la piazza alle spalle di Ochoa portando il Torino sul doppio vantaggio. Male sulla diagonale anche in occasione del terzo gol. Voto: 4,5

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Bohinen: Un mistero. Nella prima mezz’ora alterna apertura illuminanti ad appoggi semplicissimi a due metri errati. Appare costantemente in ritardo in fase di copertura, con l’ormai proverbiale andatura dinoccolata che poco o nulla c’entra con la massima serie italiana. Lontanissimo parente del centrocampista completo intravisto nella seconda parte di stagione 2021-2022. Voto: 4

Legowski: Decisamente più dinamico del compagno di reparto, prova a dettare i tempi ma con scarsa fortuna. Talvolta non sembra possedere le idee chiare quando è palla al piede, e questo condiziona la velocità e l’incisività degli appoggi. Mangiato letteralmente da Bellanova in occasione del terzo gol. Voto: 5

Bradaric: Piuttosto timido in fase offensiva, senz’altro frenato dal dinamismo di Bellanova che gli crea non pochi grattacapi. Voto: 5,5

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Candreva: Nella prima frazione gioca a tutto campo proponendosi spesso e dispensando non pochi rimbrotti ai compagni a mo’ di sprono. Cala vertiginosamente, come tutta la squadra, nella ripresa. Voto: 5,5

Cabral: Parte bene, prima di sparire per 25 minuti buoni non riuscendo mai a proporsi sulla linea di passaggio. Il palo clamoroso, dopo quello di Lecce, sul finire di tempo grida ancora vendetta. Nella ripresa si dimostra, comunque, il più volitivo dei suoi concludendo, anche malamente, spesse volte a rete. Voto: 5,5

Botheim: Ectoplasma. Il lavoro che gli chiede Sousa è quanto di più lontano dalla sue caratteristiche. Non becca praticamente mai palla, sovrastato costantemente da Buongiorno e soci. Voto: 4

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I cambi

Martegani: prova a dare vivacità alla manovra riuscendoci, specie in avvio di secondo tempo, in più occasioni. La terza rete torinista taglia le gambe a tutta la squadra e, di conseguenza, il dinamismo, via via, va spegnendosi. Voto: 6

Ikwuemesi: Senz’altro più presente in area di rigore di Botheim, ma c’è da affinare gran parte delle giocate e dei movimenti. Ci prova nel finale con un colpo di testa che termina docile tra la mani di Milinkovic-Savic. Se non altro, con la sua fisicità e velocità, tiene un tantino in apprensione la retroguardia torinista che, però, controlla senza particolari affanni. Voto: 5

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Tchaouna: Qualche buono spunto, ma concretezza assai poca. Voto: 5

Fazio: Topica clamorosa su Zapata che serve Radonjic che, per sua fortuna, è poco lucido sotto porta. Tanti appoggi errati, ma è l’unico ad andare vicino al gol nella ripresa con un colpo di testa da calcio d’angolo. Voto: 4,5

Kastanos: Entrato a risultato già compromesso, prova a proporsi sulla destra ma con scarsi risultati. Voto: 5,5

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Paulo Sousa: Qualche dubbio sull’undici iniziale permane, ma sostanzialmente il Torino nella prima frazione non conclude mai a rete se non in occasione dei gol. Ad inizio ripresa i cambi super offensivi sbilanciano oltremodo la squadra mandando a nozze il Torino nelle ripartenze. La Salernitana, al contrario della passata stagione sotto la sua guida, sembra possedere pochissime idee di gioco e ancor meno mordente. Forse una parola in meno e qualche accorgimento tecnico-tattico in più non farebbero male. Voto: 4

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