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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – L’uomo in più

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Nell’anno del Signore 2022, patrioti partenopei, affamati di gloria e superiori nel numero per oltre 35 minuti, sfidarono il campo di Ibrox a Glasgow, si batterono come poeti  guerrieri, si batterono come eroi e si guadagnarono la gloria e tanti scroscianti applausi”.

Andrebbe riscritto o riparafrasato così uno dei frammenti più noti di Mel Gibson, alias William Wallace in Braveheart, straordinario capolavoro cinematografico senza tempo.

E’ finita 0-3 la prima trasferta di Champions League 2022/2023, una gara in cui il Napoli di Spalletti ha dato continuità alla splendida vittoria ottenuta settimana scorsa contro il Liverpool. Primo tempo caratterizzato dalla grande corsa dei Rangers (squadra aggressiva, atleticamente molto preparata, ma anche molto fallosa), ma anche dal buon carattere degli azzurri, capaci di un gran possesso palla e di tanta presenza offensiva, con numerose occasioni da gol.

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Dopo un inizio assai emozionante, sono stati – in generale – novanta minuti di qualità, due frazioni di gioco dove si è sofferto quando bisognava farlo e poi si è dominato appena vi è stata la possibilità di mettere la testa davanti.

Decisivo, inutile dirlo, il minuto cinquantacinque, l’attimo in cui la penetrazione centrale di Simeone porta un cartellino rosso sventolato in faccia a Sands (che due minuti prima era stato già ammonito), il rigore due volte sbagliato da Zielinski (fino a quel momento migliore in campo) e la sveglia decisiva per una squadra che è alla continua ricerca di conferme, ma che dimostra – passo dopo passo – di essere compatta, determinata ed affamata di gloria.

Grandissimo l’approccio complessivo alla gara degli azzurri, ma impressionante è – nella primissima parte della stagione – innanzitutto l’equilibrio che i tre titolari del centrocampo danno all’intera compagine. Anguissa, Lobotka e Zielinski vivono uno stato di grazia e garantiscono copertura, geometrie, ripartenze e transizioni veloci, sicurezze su cui difesa ed attacco fondano prestazioni di assoluta qualità.

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C’è poi la qualità, cristallina ed evidente, di Kvaratskhelia, capace di continue giocate pregevoli, e la prova ancora una volta importante di Matteo Politano, finalmente continuo e freddo nel momento più decisivo.

La trasferta scozzese porta anche qualche certezza tra i pali (molto bravo Meret in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa, specie nella prima frazione) e pacche sulle spalle ai difensori centrali, sempre più a loro agio nel gioco di coppia.

Il risultato rotondo finale è figlio dell’allungamento finale negli ultimi minuti della squadra di Glasgow, della superiorità numerica, ma anche dell’ottimo ingresso in campo di Raspadori e Ndombelé, col primo che ha confermato il graduale feeling con compagni e con l’ambiente ed il secondo che – in pochi minuti – ha fatto molto più di quanto non era riuscito a fare in tutte le precedenti apparizioni ufficiali.

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Il Napoli è tornato nell’Europa che conta nel modo giusto, con autorevolezza e vincendo con grande merito e con tanti gol le prime due partite giocate.

Adesso s’impone la sfida più importante, quella della continuità, soprattutto alla vigilia di sfide importantissime tutte assai ravvicinate.

Per essere liberi”, si sente dire spesso guardando Braveheart, “bisogna lottare”.

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Senza mollare neppure un centimetro, chi ha voglia di provare a far avverare i sogni, deve lavorare duro e non rallentare mai.

Singolare che in Scozia, alla metà di settembre, con tanto cammino ancora davanti in Italia ed in Europa, i ragazzi di Luciano Spalletti diano ulteriore prova di coraggio, capacità di soffrire e volontà di emergere.

E’ iniziata bene, adesso è vietato fermarsi.

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Certo”, affermava William Wallace in una scena epica, “chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po’… Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere l’occasione, solo un’altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!”.

Si trattava, in quel caso, di una lotta per l’indipendenza. Si tratta, qui, più semplicemente di sport.

Ma vuoi mettere dare 7 gol in due partite a blasonate squadre inglesi e scozzesi?

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Plauso a tutti i protagonisti di stagione, ma tutti in piedi per chi è seduto in panchina, il vero uomo in più di questo inizio di stagione da applausi.

 

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