Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napule è… tre punti d’oro nell’arena
E’ attribuita a Luciano Pavarotti l’affermazione secondo la quale “la rivalità è con noi stessi”, perché combattiamo contro di noi, “non contro l’altro”.
Dista poco più di 100 Km Modena da Verona ed oltre 600 Km Modena da Napoli, ma il messaggio è arrivato ai tifosi azzurri assai prima rispetto a quelli gialloblù, all’apparenza del tutto sordi.
E’ infatti trascorso un week-end dove questi ultimi sono riusciti a farsi ricordare prima per uno striscione inqualificabile e poi per ripetuti e beceri cori razzisti durante la partita, mentre i primi hanno meritato almeno un paio di scatti di qualità raccolti dal prato verde per merito di un improvvisato fotografo con scarpini, i pantaloncini corti ed una maschera in volto.
Dopo la cocente sconfitta maturata in casa, i ragazzi di Spalletti erano chiamati ad una prova senza appelli, novanta minuti utili a capire se la stagione poteva proseguire stando attaccati davanti o cominciando a guardarsi all’indietro.
Ha deciso di giocarsela spingendo forte l’allenatore del Napoli, scegliendo Politano e Lozano ai due lati di Osimhen, Fabian Ruiz e Anguissa accanto a Lobotka.
Prestazione determinata e di carattere da parte degli azzurri, che hanno meritato la posta piena al di là della sofferenza causata dal gol ad un quarto d’ora circa dalla fine del solito Faraoni. Decisiva al Bentegodi è stata la bella doppietta del numero 9 azzurro, capace di finalizzare al meglio e con qualità assist al bacio di Politano e Di Lorenzo (prestazione straordinaria la sua), provenienti entrambi da destra.
Inevitabilmente passa attraverso le prestazioni di Osimhen la possibilità che il Napoli ha di giocarsela fino alla fine restando attaccato alle due milanesi. Nel pomeriggio in cui, infatti, i centrali difensivi confermano un’intesa di qualità ed i terzini garantiscono giusta copertura e continua spinta, Lobotka ha preso in mano il centrocampo dove Anguissa ha ricordato a tutti quanto è mancato nel recente periodo e Fabian Ruiz ha confermato uno stato di grazia ormai consuetudine, il centravanti nigeriano ha zittito da par suo offese, mugugni e cori da censura restituendo il sorriso ad una tifoseria che – come d’abitudine – non riesce ad essere lucida e passa dall’altare alla polvere a seconda di quel che dice il tabellino finale.
L’ostilità urlata dagli spalti a nulla è servita, dunque, se non a dare ulteriore spinta ai ragazzi azzurri in maglia bianca, desiderosi di dimenticare presto delusioni recenti.
Per Friedrich Nietzsche, come è noto, “non si odia finché la nostra stima è ancora poca, ma soltanto allorché si stima qualcuno come uguale o superiore”. Ciò perché l’odio è il sentimento più appropriato dinanzi all’altrui superiorità.
Ha vinto infatti con merito a Verona il Napoli di Luciano Spalletti, combattendo novanta e più minuti in un’arena infuocata dove i tre punti son certamente d’oro, al di là di ogni scontata retorica.
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