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DAZN, non c’entra la pirateria. Ecco il vero motivo della singola utenza

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DAZN, broadcast che ha i diritti delle gare di Serie A, ha deciso di abolire la possibilità della doppia fruizione dello stesso abbonamento, generando l’ira dei tifosi. Il malcontento avrà ripercussioni?

LA SITUAZIONE

Suoi social, da ieri mattina compare in tendenza l’hashtag #Daznout. Il broadcast, infatti, ha deciso di abolire la doppia fruizione dallo stesso abbonamento. Se da un lato sarà possibile continuare ad utilizzare il servizio nella stessa casa o nello stesso ufficio, diverso sarà il discorso per chi condivide soltanto user e password: non sarà più possibile, infatti, un abbonamento condiviso. Che significa?

Dal mese di dicembre, i fruitori che vorranno continuare a vedere le gare di Serie A – oltre il resto del palinsesto di DAZN – dovranno avere un account ‘personale’.

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La scelta, che continua a scontentare e creare malumore fra i fruitore, sembrava una mossa per provare a combattere il tema della pirateria. Invece, il motivo non è propriamente questo.

PIRATERIA COMMERCIALE

Anche quello della cosiddetta pirateria commerciale è un problema. Come racconta La Stampa, stando ai numeri, circa il 20% dei fruitori del ‘pacchetto calcio’ non avrebbe un abbonamento ufficiale, ma vedrebbe il servizio tramite circuiti paralleli, chat su Telegram o siti internet. L’intenzione del broadcast sarebbe proprio quella di combattere in parte questi utenti abusivi, che svierebbero il sistema.

L’80% dei fruitori, però, utilizzava il servizio in maniera corretta. La doppia fruizione era un benefit, che altre piattaforme permettono (come il servizio SkyGo o gli account su Netflix per fare qualche esempio).

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I VANTAGGI DELL’ABBONAMENTO SMEZZATO

La scelta intrapresa da DAZN fa discutere e continuerà a farlo. In soccorso ai consumatore è giunto il Codacons, che ha deciso di presentare un esposto all’AGCOM [Qui il comunicato].

Alla luce di quanto detto, a chi gioverebbe l’abbonamento smezzato? La risposta è semplice, a DAZN stesso.

Stando alle stime riportate da amp.today.it, infatti, i nuovi utenti – dopo l’ottenimento dei diritti della Serie A – non soddisferebbero il broadcast. Dazn ha circa 2 milioni di utenti in Italia, a fronte dei 2,6 milioni che aveva Sky lo scorso anno. Se ‘soltanto’ 300 mila famiglia decidessero di sottoscrivere un secondo abbonamento, “le entrate aumenterebbero di almeno 45 milioni fino a fine stagione e di 100 all’anno per i prossimi 24 mesi“.

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Ora la palla passa ai fruitori: avranno 30 giorni di tempo per decidere se sottostare alle direttive di DAZN e aprire un conto personale o rinunciare al servizio. Come riporta La Repubblica: “Per una famiglia in cui condividono l’abbonamento padre e figlio che abitano in due appartamenti diversi o in cui semplicemente uno dei familiari trascorre i weekend in viaggio per lavoro, vorrà dire spendere quasi il triplo da 20 euro al mese, il prezzo per chi si abbonava entro luglio, a quasi 50. Difficile che Dazn permetta di sdoppiare l’abbonamento con un contributo aggiuntivo, come fa Netflix. Più probabile uno sconto per i nuovi clienti“.

Dietro la scena di DAZN, forse, la pirateria non è il motivo principale.

 Foto: sito ufficiale DAZN)

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