I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVE – Lato B

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 4 minuti

Sì, ci siamo stati in serie B. Togliamoci subito il pensiero della battuta facile, mettiamolo da parte. Più o meno come avete fatto con le magliette di quei campioni del Mondo, orgogliosamente legati alla squadra che li aveva fatti grandi, pronti a difenderne i colori su qualunque manto verde gli venisse proposto.

Quando in questi giorni che con il pallone hanno ben poco a che fare qualcuno ha ricordato, come se non lo ricordassimo già abbastanza nitidamente, che la Vecchia Signora il suo anno di purgatorio l’ha ben trascorso, la mia mente è andata in un solo posto: in corso Scirea. E mai come in queste ultime settantadue ore, ho maledettamente desiderato di vedere palloni che rotolassero sull’erba umida, e nemmeno una carta bollata.

Il Parma di D’Aversa è in una situazione a dir poco pericolosa dopo l’assurda partita con il Cagliari. E noi? Noi in realtà è già tanto se alla partita ci arriviamo tutti interi. Non ci hanno ritemprati queste settantadue ore senza un pallone, non ci hanno resi tifosi, giocatori, manager migliori. Probabilmente, mai come stasera ho desiderato percepire la sensazione di un goal, ritrovarmi ad esultare sul divano perché uno che indossa i colori che amo ha messo un pallone in rete.

Pubblicità

Certo, non è che si cambia da un giorno all’altro. Il primo tempo è più o meno il solito regalo ben incartato e infiocchettato ai gialloblù, dopo un inizio alquanto scoppiettante per il buon Colombi, che si ritrova a dover subito salvare la situazione su un tentativo di CR7. Ammetto di aver provato la sensazione di baratro imminente, e non sull’altrettanto eroico Pellé, ma sull’ennesima frazione di gioco buttata via. Con un Arthur come regista un po’ in difficoltà, più da Razzie Awards che da Oscar, la situazione ci sfugge di mano su una punizione messa a segno da Brugman, lasciando impotente a contemplare la traiettoria del pallone il cocco della sottoscritta, Gigi Buffon.

Ora, ci sarebbe da far arrivare a Pirlo una comunicazione dell’Uefa su quanto si stia rivelando inutile Ronaldo in barriera: passi per il coccodrillo mancato, non siamo al Bioparco. Ma una volta che il coccodrillo è in sede, perché il mio portoghese preferito non riesce a dar slancio ai suoi polpacci valutati quanto otto appartamenti vista Colosseo? Cristiano non salta, si difende il viso, e il pallone passa dritto nel buco creato dalla sua defezione.

Per il momento, mi accontento della prestazione in crescita di Dybala. Ma i miei ragazzi sanno che non sarei stata molto in grado di sopportare un’altra settimana di “perdete col Parma e volete fare la Superlega?”. Per mia somma fortuna, il pensiero intrusivo non arriva a fine primo tempo: ci pensa un Alex Sandro in grande spolvero a piazzare il pallone alle spalle di Colombi con un gran sinistro nato da un corner.

Pubblicità

E gli fa un grande effetto il tè caldo, perché gli bastano due minuti dopo l’intervallo per mettere a segno la doppietta personale. Potrei anche evitare di dirvi chi ha crossato, perché con diciotto cross Juan Cuadrado l’imprescindibile è meravigliosamente scontato. Piazza anche il corner per i 3-1, una splendida incornata di de Ligt, di cui abbiamo anche potuto apprezzare l’italico eloquio, questi ragazzi di oggi apprendono come spugne.

Karamoh e Bani tornano da Buffon a fine match, quando è ora di un po’ di risveglio muscolare. E in realtà, forse sono di nuovo sveglia anch’io. Assopita da tre giorni di parole, indici puntati, tre giorni in una puntata di Forum sarebbero stati ben più tranquilli. Ogni vicenda ha due punti di vista, puoi inquadrarla da almeno due lati. Ogni medaglia, ogni vittoria ha due facce, ogni vinile ha due lati, su uno c’è il pezzo che ami, sull’altro quello commerciale che sta spopolando in radio. Non starò a dirvi su quale lato di questo LP mi piazzo: vi basti sapere che sono una che conserva i bigliettini dei Baci Perugina, semmai non fosse chiaro il mio concetto di romanticismo.

Di squadre ce n’erano dodici, ma nella maggior parte dei casi era la Juve ad essere nelle frasi che terminavano con “vergogna!”. Perché condivisibili o meno le scelte, la Juve resta il cattivo da sconfiggere, il “fatevi una lega a parte”. Ma la soddisfazione più grande, e anche la più bella, è probabilmente quella per cui anche in quel caso, gli saremmo mancati.

Pubblicità

Ci vuole lato B anche a nascere simpatici.

 Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitter

Pubblicità

in evidenza