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Esame Suarez, la ministra De Micheli e la pratica: “C’è un contatto per accelerare?”

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Sono emersi alcuni verbali degli interrogatori a cui si sono sottoposti Fabio Paratici, dirigente della Juventus, e la ministra De Micheli al cospetto del procuratore di Perugia Cantone. Ovviamente si tratta del caso Suarez, tutta la vicenda relativa all’esame valido per il B1 di Italiano e necessario per il passaporto comunitario. Di seguito la ricostruzione e le parole dei protagonisti riportate dal corriere.it.

La De Micheli su Whatsapp diede il via al tutto con questo messaggio: “La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?”. Messaggio che la ministra dei Trasporti indirizzò al capo di gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi, inviato alle 11:34 del 3 settembre 2020. Alle 17:14 la risposta positiva di quest’ultimo: “Indirizzali a me, poi ci penso io”. In seguito l’ha raccontato lo stesso capo di gabinetto ai pm perugini. La stessa sera del 3 settembre lo chiamò l’avvocato della Juventus Luigi Chiappero. La ministra De Micheli svela nel verbale del 13 novembre scorso che la richiesta di aiuto per la pratica Suarez derivava da una telefonata ricevuta dal suo concittadino e amico d’infanzia Paratici: “Mi disse che la Juve stava comprando Suarez e l’accordo era quasi fatto.. Si erano accorti che non aveva passaporto comunitario, cosa emersa a trattativa quasi conclusa, e quindi il requisito della cittadinanza era indispensabile per il buon fine dell’operazione”.

Il dirigente della Juventus ha confermato che l’affare Suarez era virtualmente chiuso: “L’interlocuzione consentì di raggiungere un accordo del valore di circa 7,5 milioni di euro all’anno netti, comprensivi di circa 1,5 milioni di bonus facilmente raggiungibili. C’erano poi altri bonus più difficili da raggiungere, fino a un totale di 10 milioni. L’accordo era un anno più 1 o 2 con una clausola di recesso a favore della società, dopo il primo anno”.

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L’accordo era chiuso e raggiunto, ma il passaporto stenta ad arrivare. Lo stesso Paratici viene assalito da un dubbio e chiede allo stesso Suarez se avesse o meno ricevuto il passaporto: “Una pregunta por hacer seguro: Luis tiene pasaporte comunitario tambien, verdad?“. La risposta dell’uruguaiano: “Buenos dias Fabio. No tiene pasaporte europeo“. Paratici racconta che a quel punto la pratica fu affidata all’avvocato Chiappero per capire se e come fosse possibile superare il problema.

Ad oggi, Paratici è indagato per false dichiarazioni al pm, in quanto aveva dichiarato di non aver avuto contatti con il ministero dell’Interno o con altri ministeri. Dichiarazione che, come detto prima, è stata smentita dalla De Micheli che ha rivelato di aver avuto dei contatti con il membro della squadra di Torino.

(Foto: sito Juventus)

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