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ANGOLO DEL TIFOSO BOLOGNA – Con la Roma non è stata una partita qualsiasi
Ora si parlerà un pò di più del Bologna? E ci mancherebbe. Ma vediamo perché.
Una squadra che si presenta all’Olimpico con tanti titolari assenti e tanti giovani, e gioca così, deve essere considerata e commentata. Poi, vada come vada alla fine del campionato. Il Bologna non deve necessariamente arrivare sesto, ma può provarci, e può farlo con spensieratezza.
A proposito, cosa ne pensano gli addetti ai lavori? A dire il vero, ieri grandi elogi alla squadra, al gioco e all’organizzazione da parte di tutti.
Il giusto spazio dedicato ad una squadra che ha pressato alto per novanta minuti una Roma che, di contro, non ha saputo organizzare una strategia adeguata per reagire.
La squadra di Fonseca ha sofferto con il Sassuolo, che è squadra aggressiva, ed ha sofferto con il Bologna, che è altrettanto aggressiva. Se in settimana non studierà qualcosa, certamente soffrirà la prossima con l’Atalanta che, quanto ad aggressività, è maestra.
Ma torniamo alla partita e a questo preciso momento dei ragazzi di Mihajlovic. Pronti via, subito due palloni in verticale della serie “noi siamo qui e siamo forti” .
Dopo di che, al minuto sedici, Barrow accarezza la palla di esterno destro mettendo Orsolini solo davanti a Pau Lopez. Il marchigiano realizza il vantaggio per la sua squadra. Poi, la solita distrazione difensiva degli emiliani.
Dalla sinistra, Kolarov mette una palla radente al centro, dove Dzeko non arriva. Denswill, per evitare l’intervento di Ünder, litiga con la palla che si infila perfettamente alle spalle di Skorupski. Il pareggio della Roma, al minuto ventidue, è frutto di una casualità.
L’armata rosso blu, infatti, come nulla fosse, riprende a macinare il suo gioco asfissiante e spregiudicato.
Questa “incoscienza” degli interpreti di Mihajlovic porta a creare innumerevoli occasioni limpide per segnare il secondo goal. Inevitabilmente, la superiorità del Bologna è premiata con l’euro goal di Barrow al minuto ventisei. È di nuovo vantaggio.
Si va all’intervallo con gli ospiti in vantaggio di un goal. Orsolini viene intervistato prima di scendere negli spogliatoi e, fra le poche considerazioni che fa, dice: “dobbiamo fare il terzo goal”. Questo rende chiaro l’atteggiamento di tutto l’ambiente. Lo stesso Palacio, a fine gara, dirà: “dobbiamo vincere anche la prossima” .
Nella ripresa, la Roma le prova tutte, chiaramente, ed mostra una reazione, data sia da qualche cambio sia dai nervi. Ma, al cinquantunesimo minuto, sempre il talento del Gambia fa quello che solo i grandi giocatori sono in grado di fare. A grande velocità, con il pallone tra i piedi, realizza una doppia finta, rientra e, con naturalezza disarmante, infila il portiere della Roma. Doppio vantaggio e avanti così.
Per i venti minuti successivi, la Roma è tutta in avanti e il Bologna rifiata. Mkhitaryan, su un cross di Bruno Peres, riesce, con abilità, ad insaccare di testa. Skorupski nulla può.
A quindici minuti di una gara bellissima e divertente, la Roma spera di agguantare il risultato. Punta sull’esperienza e la fisicità. Ma Cristante esagera e fa un brutto intervento sulla caviglia di Orsolini, rosso diretto e Roma in dieci. Il Bologna riprende ossigeno e certezze, affrontando l’ultimo spezzone di partita, recupero compreso, con tranquillità.
Il risultato finale dice che la beata gioventù tinta di rossoblu espugna l’Olimpico.
Bella la scena di Barrow, portato in spalla da Bani, con il ghiaccio alla caviglia, sotto il grappolo di tifosi del Bologna. Appunto Barrow. L’eroe della giornata e la linfa nuova di questa squadra. Un brutto pestone lo ha costretto a lasciar il campo zoppicando. La speranza è che gli esami strumentali dei prossimi giorni non diano esiti tali da costringere un lungo stop.
Se mancherà Barrow ci sarà un suo compagno che farà bene uguale. A Casteldebole la filosofia del Mister la conoscono anche i giardinieri. Se giocassero loro, darebbero filo da torcere alla pari dei titolari della squadra.
Avere tale mentalità, estesa poi a tutto l’ambiente, porta a tutto questo.
Del resto, lo abbiamo sempre detto: divertimento è la parola d’ordine.