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FISCHIO D’INIZIO MILAN – Errare è umano, perseverare diabolico

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Dopo una serie di vittorie consecutive e il raggiungimento di una posizione di classifica più consona al valore della rosa, ci avviciniamo alla sfida più complicata.

Questa non è rappresentata dal Verona, neopromossa di tutto rispetto, ma dal mantenimento di alti livelli di allerta e concentrazione.

Dimenticando l’enorme scivolone di Bergamo, per ritrovare la precedente sconfitta dobbiamo risalire a Juventus – Milan del 10 novembre scorso.

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Che tradotto, numericamente, vuol dire solo due sconfitte nelle ultime dodici partite disputate, a dimostrazione dell’efficacia del lavoro di Pioli.

Si comincia ad intravedere, inoltre, il lavoro della Dirigenza in grado di vendere i giocatori, superando i grossi limiti delle gestioni precedenti. Per poter realmente rilanciare calciatori che hanno avuto poco spazio, infatti, è necessario privarsi di chi questo spazio lo ha abbondantemente sprecato.

In cima a questa lista, purtroppo, troviamo Piatek, il polacco che ha sciupato tutte le occasioni concesse quest’anno.

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La seconda grossa delusione è rappresentata da Suso. Lo spagnolo ha disatteso qualsiasi aspettativa nei suoi confronti, diventando improvvisamente prevedibile e mai decisivo.

Il problema è che questi giocatori rappresentavano, ad inizio stagione, il “progetto” da cui ripartire.

Se è vero, allora, che “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico“, continuare a puntare su un progetto sbagliato potrebbe significare realmente arrecare danni doppi.

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Il rammarico più grande, in questo momento, porta il nome di Paquetà che, al contrario degli altri, purtroppo quest’anno ha trovato pochissimo spazio. È impossibile, in questo momento della stagione, dare un giudizio effettivo sul suo operato, ma una sua affrettata cessione potrebbe rappresentare un grandissimo errore.

La formazione di oggi subirà importanti modifiche per infortuni dell’ultimo minuto. Dovrebbe essere confermato il 4-4-2 con l’assenza di Kjaer, Krunic, e Ibrahimovic.

La situazione di “emergenza” consente una sola soluzione obbligata, ovvero Musacchio al centro della difesa con Romagnoli. A centrocampo Bonaventura, Kessie, Calhanoglu e Castillejo, mentre in attacco la coppia atipica Rebic – Leao.

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Col desiderio di rimanere nelle zone di classifica che contano, oggi più che mai: forza Milan.

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