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Inter, Lukaku: “Conte mi esalta, volevo l’Inter”
Romelu Lukaku senza freni. Ecco l’intervista esclusiva rilasciata da parte dell’attaccante dell’Inter all’interno del programma “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, in onda su Italia 1.
Sul soprannome ‘gigante buono’: “Mi piace molto perché sono buono, sono educato e ho rispetto per tutti”.
Sul rapporto con Conte e sull’ammirazione per lui: “L’ho affrontato la prima volta in un’amichevole, Belgio-Italia, a Bruxelles. E ho notato che giocava con due punte davanti, Eder e Pellè, che avevano avuto molte occasioni. Ho capito che con il suo modo di giocare avrei avuto molte possibilità di segnare e che avrebbe esaltato il mio gioco molto fisico. Dopo quel match ci ho parlato, lui mi ha detto che sarebbe andato al Chelsea ma io non avevo possibilità di raggiungerlo. Così gli ho detto che se fosse andato da un’altra parte in futuro l’avrei seguito”.
Sul modo di giocare simile a Vieri: “La mia mentalità è quella di cercare di migliorare sempre. A 26 anni non sono top, è una cosa impossibile da dire. È più importante lavorare ogni giorno per cercare di migliorare le cose che so fare meno bene”.
Su Ibrahimovic compagno al Manchester United e ora avversario al Milan: “Sarà bello affrontarlo. È un campione, un grande professionista che lavora sempre. Per me che lo conosco è normale che lui faccia queste cose a 38 anni. Ho grande rispetto per lui, a Manchester mi ha dato tantissimi consigli, fin dal primo giorno”.
Sulla Juventus e su Cristiano Ronaldo: “La Juventus è una buona squadra, sono i campioni in carica e ho rispetto per Ronaldo. Sarà una bella sfida fino alla fine e vedremo chi vincerà”.
Sulla lingua italiana imparata grazie alle telecronache:“È vero, l’ho imparata così. Sognavo di giocare in Serie A e quando mio fratello è andato alla Lazio ho iniziato a guardare tutte le sfide con le telecronache in italiano. È simile al francese e l’ho imparato”.
Sull’esultanza con l’inchino:“Quando sono arrivato a Milano, a Linate, i tifosi mi hanno fatto sentire grande affetto e amore. Per questo mi inchino a loro, per ringraziarli”.