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Pedro eterno, Lazio incompiuta

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Pedro Lazio
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Tre gol in due partite a San Siro, uno stadio simbolo del calcio mondiale, per ribadire ancora una volta che Pedro Rodriguez è tutto fuorché un giocatore a fine carriera.
Nella Lazio del “progetto giovani”, a trascinare la squadra nelle ultime settimane è stato proprio il più esperto del gruppo: 38 anni sulla carta d’identità, ma energia, lucidità e numeri da ventenne.

Pedro ha raggiunto per la prima volta in Italia la doppia cifra in campionato, un traguardo che non toccava dal 2014, ai tempi del Barcellona.
Un ritorno al passato dorato per un giocatore che lo scorso anno sembrava finito ai margini, relegato da Igor Tudor a comparsa (solo 192 minuti giocati in dieci presenze).

E invece, con Marco Baroni, lo scenario si è completamente ribaltato: fin dal ritiro, il tecnico ha puntato su Pedro come leader dentro e fuori dal campo. E i numeri gli danno ragione.

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Nelle ultime cinque partite, la Lazio ha segnato otto gol, sei dei quali con Pedro in campo e quattro firmati da lui, grazie anche alle due doppiette decisive contro Parma e Inter. Una seconda giovinezza clamorosa che certifica il peso specifico di un campione vero, capace ancora di fare la differenza.

Lazio, i pareggi che bruciano e la Champions che sfuma

Ma se il rendimento di Pedro rappresenta la luce, il percorso della Lazio in questo finale di stagione è pieno di ombre. I troppi pareggi, ben tre in rimonta nelle ultime quattro giornate, rischiano di condannare i biancocelesti a una stagione europea al ribasso. Salvo miracoli, la Champions League resterà un sogno, cullato per mesi e sfumato sul più bello.

Contro Parma, Juventus e Inter sono arrivati punti importanti in extremis, che permetteranno alla squadra di giocarsi la qualificazione alla Conference League nell’ultima giornata (basterà un punto contro il Lecce), ma che lasciano un enorme rammarico.
Nonostante una sola sconfitta da inizio febbraio, la Lazio potrebbe chiudere fuori dalle prime quattro, tradita soprattutto dai sei pareggi casalinghi consecutivi che hanno frenato la rincorsa.

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Eppure, i numeri raccontano di una squadra migliorata: quattro punti in più rispetto allo scorso anno, ma un posizionamento europeo ancora tutto da definire.
Per raggiungere un’incredibile qualificazione in Champions servirà un incastro improbabile: Juventus sconfitta dal Venezia e Roma fermata dal Torino. Uno scenario che sfiora l’utopia.

Il futuro di Baroni in bilico

La valutazione di questa stagione passerà anche da qui. Se da un lato Baroni ha ridato anima, compattezza e spirito a una Lazio inizialmente in crisi, dall’altro restano i rimpianti per un’occasione sfuggita tra le mani. Il futuro del tecnico verrà discusso a fine stagione, ma le riflessioni non mancheranno.

Nel frattempo, a illuminare l’Olimpico ci pensa ancora Pedro: eterno e inarrestabile, simbolo di una Lazio che avrebbe potuto osare di più, ma che ha trovato nel suo veterano la stella più brillante.

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(Foto: Depositphotos)

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