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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – L’orca bianconera sbrana il Pisa

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D'Angelo Spezia
Tempo di lettura: 2 minuti

La vittoria dello Spezia sul Pisa ha qualcosa di onirico, di ancestrale. Una partita così si può solo sognare infatti.

L’emozione, la speranza di vittoria, la paura di non farcela, la voglia di esserci, di lottare, sono gli ingredienti che la mente di ogni tifoso immagina prima di andare allo stadio. Ognuno a modo suo nel suo intimo, ricorderà ogni cosa di questa come di altre partite, ennesima magia di uno stadio, il Picco dove i sogni a volte si avverano, anche quando assumono le sembianze di un incubo.

PICCO MAGICO

Può sembrare banale, ma dire che lo stadio e la squadra sono in sintonia perfetta, simbiotica, è la semplice verità. Dove non arriva il pubblico, ci pensa la squadra. Se i giocatori sono in difficoltà ci pensano i tifosi a trasmettere la forza per compiere una nuova impresa. E così, come in un disegno animato, i desideri di tutti  i tifosi prendono forma, si trasformano e alla fine si dissolvono, lasciando sulla retina degli occhi l’ essenza di una realtà che vede uno Spezia forte, da vertice.

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Alla fine ne usciamo tutti provati, stanchi, sfiniti. Partite così, non si guardano solamente e nemmeno si tifano solo con la voce. Queste partite qua si vivono, dal primo minuto all’ultimo. E questo i giocatori lo sentono, ne percepiscono la dinamica emozionale e si caricano.

DURI E CONCRETI

La partita non è stata bella. Oggi nella valigia non c’era spazio per mocassini e frac, ma servivano scarponi da montagna e bastoni. Duri, cattivi, concreti. Non è la descrizione di un film ma quello che bisognava essere oggi per vincere una partita così difficile. Andare sotto, recuperarla con una magia di Esposito senior, e poi di nuovo sotto.

Questo avrebbe ammazzato un ‘elefante, non lo Spezia di oggi  che dimostra di avere carattere e attributi.

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ORCA BIANCONERA

In sette minuti  gli aquilotti la ribaltano, d’impeto, con rabbia, sotto la curva Ferrovia che diventa  un’orca bianconera che si mangia tutto il Pisa. Prima Pio e poi Wisniewski scaraventano in rete le due palle che sanciscono la vittoria, meritata, importante. Dissolvendo d’incanto quella nebbia di dubbi sul fatto che lo Spezia merita di lottare per la serie A, passando per la porta principale.

Tre punti, solo tre di svantaggio. Possono essere pochi o tanti. Da oggi sarà corsa senza calcoli. Nell’ ippica spesso si indica come vincente il cavallo che rimonta chi lo precede. Se sarà anche  trionfale questa cavalcata, lo sapremo solo alla fine.

(Foto: DepositPhotos)

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