Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – La fine delle illusioni

La Juventus viene schiantata in casa dall’Atalanta con un perentorio 0 – 4 e da l’addio definitivo a qualsiasi obiettivo, anche minimo, per questa stagione. Alla luce della raggelante prestazione di ieri, infatti, neanche il più irriducibile degli ottimisti potrebbe immaginare che i bianconeri siano degni di figurare tra le prime quattro forze del campionato.
Ovvio che la probabile rinuncia ai proventi della prossima Champion’s League peserà parecchio su un bilancio già fortemente gravato da acquisti e prestiti da saldare. Altrettanto ovvio è che il rosso del bilancio è nulla se paragonato a quello dell’imbarazzo per la figuraccia rimediata di fronte a una diretta rivale per un posto in Europa.
Il recente filotto di vittorie inanellate in serie (ben cinque) aveva indotto qualcuno a pensare che ci potesse essere ancora un filo di speranza per gli uomini di Thiago Motta. E, invece, il campo ha certificato la fine delle illusioni.
Una panchina che traballa
La caccia al colpevole di questa situazione è già partita da tempo, quella al suo successore pure. Basta dare una scorsa ai quotidiani: nessuno scommette un centesimo sulla permanenza a Torino del tecnico italo brasiliano, tutti sfogliano la margherita dei nomi per stabilire chi siederà al suo posto in panchina a partire dalla prossima estate. La sua posizione, già parecchio traballante, adesso è da incubo.
Il confronto con il suo vecchio mister Giampiero Gasperini è stato impietoso per l’ex centrocampista dell’Inter. Non bastavano le accuse di scarsa empatia con lo spogliatoio o di eccessiva fretta nel congedare giocatori che potevano ancora essere utili alla causa. La partita di ieri ha dimostrato l’inadeguatezza dell’allenatore al suo ruolo: preparazione al match approssimativa, direttive da dare alla squadra inesistenti, cambi incomprensibili. Qualcuno confidava ancora in lui? Questa è la fine delle illusioni.
Il peggiore degli avversari
E il fatto di essersi trovati di fronte al peggiore degli avversari ha ingigantito i contorni della catastrofe. Tutti conoscono Gasperini e sanno quanto è alto il grado di intensità agonistica delle squadre da lui guidate. La sua Atalanta, ormai da molte stagioni, è un meraviglioso impasto di ferrea organizzazione tattica abbinata a una strabordante fisicità.
I bergamaschi si muovono sul campo con una sincronia perfetta: nessuna zona rimane mai scoperta dietro, in avanti ognuno ha sempre almeno due compagni a spalleggiarlo. Inevitabile che, di fronte a una simile macchina da guerra, il fragile fortino, eretto anche con molta improvvisazione, dai ragazzi del buon Thiago Motta crolli miseramente già ai primi assalti.
Qualche prodezza del sempre ottimo Di Gregorio evita la capitolazione già nei primi venti minuti ma poi viene assegnato un calcio di rigore alla Dea. Il penalty messo a segno è il primo segnale della fine delle illusioni.
Il momento del crollo
Ad inizio ripresa la musica non cambia: l’orchestra diretta dal maestro Gasperini continua a sfornare assoli in serie, il raccogliticcio gruppo agli ordini di Thiago Motta non riesce ad azzeccare una nota. Si dice che il tecnico dell’Atalanta sia uno dei principali candidati alla panchina bianconera per il prossimo campionato.
Se è cosi, bisogna dire che la prestazione dei suoi, ieri, è stato il migliore degli spot a suo favore. I vertici della società lo conoscono bene, averlo alla guida della squadra induce a pensare che, il prossimo anno, ci sarà da lustrarsi gli occhi per lo spettacolo offerto.
E i rimpianti aumentano quando gli ospiti, alla fine di mirabolanti azioni collettive, infliggono ai padroni di casa la mortificazione del secondo, terzo e quarto gol messo a segno. Una sconfitta cosi netta attesta La fine delle illusioni.
(Foto: DepositPhotos)