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L’analisi sul mercato della Roma

Con la chiusura del mercato invernale, la Roma ha definito la sua strategia per la seconda parte della stagione, puntando su profili giovani e di prospettiva come Anass Salah-Eddine, Victor Nelsson e Lucas Gourna-Douath.
Ma basteranno questi innesti per rendere la squadra competitiva su tre fronti o si tratta di scelte più orientate al futuro che all’immediato?
Scelte di prospettiva, ma con incognite
Il direttore sportivo Florent Ghisolfi ha dato continuità a una linea già tracciata dai Friedkin, privilegiando investimenti sostenibili e mirati alla crescita piuttosto che colpi ad effetto.
La Roma attuale non è in una posizione di classifica tale da poter programmare senza pensare ai risultati immediati: l’Europa League, la Coppa Italia e la corsa a un posto in Champions League richiedono rinforzi pronti subito.
Nelsson è un difensore di esperienza, ma arriva da un campionato meno competitivo come quello turco. Gourna-Douath è un talento interessante, ma sarà in grado di reggere la pressione? Salah-Eddine è una scommessa totale. Sono tre innesti funzionali alla progettualità, ma senza certezze di impatto nell’immediato.
Ranieri, il vero ago della bilancia
Se c’è qualcuno che può trasformare il potenziale in risultati, quello è Claudio Ranieri. Il tecnico, tornato per portare esperienza e stabilità, dovrà essere il trait d’union tra le scelte della dirigenza e le esigenze della squadra. Sarà suo il compito di integrare al meglio i nuovi arrivati e di massimizzare le risorse già presenti.
D’altronde, la proprietà ha mostrato un approccio prudente, mantenendo un equilibrio tra stabilità economica e ambizioni sportive, senza investimenti rischiosi. Una strategia che potrebbe dare frutti nel lungo periodo, ma che lascia aperti molti interrogativi sulla capacità della Roma di competere subito ai massimi livelli.
(Foto: Depositphotos)