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Dall’Europa alla B: La parabola discendente del Sassuolo

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Sassuolo Serie A
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Il Sassuolo chiude il capitolo di una favola calcistica con un’amara quanto inaspettata retrocessione in Serie B.

Da protagonisti a retrocessi: la parabola discendente del Sassuolo

Nel mondo del calcio, caratterizzato da alti e bassi molto rapidi, i neroverdi sono passati da essere un club ammirato in Europa a vanificare i diversi sforzi con la retrocessione in Serie B. Il loro cammino europeo fu segnato da prestazioni che enfatizzarono un approccio al gioco audace e innovativo. Eusebio Di Francesco e Roberto De Zerbi furono i promotori di un calcio piacevole, che rendeva il Sassuolo un avversario temibile e rispettato e generava diverse plusvalenze sul mercato. Tuttavia, questo sport è feroce con chi perde passo, e il club emiliano non è stato esente da questo crudele destino.

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Le cause della retrocessione

La discesa è stata graduale ma costante. Sfumati i riflettori delle coppe europee, la squadra ha iniziato a mostrare le prime crepe. Scelte di mercato discutibili e una perdita di identità tattica hanno minato dalle fondamenta il progetto sportivo. Questi errori si sono riflessi in una performance in campionato sempre meno convincente, culminata nell’attuale stagione con una lotta serrata sin dalle prime giornate per evitare la retrocessione. Nemmeno uno specialista come Ballardini è riuscito ad avere la meglio.

Con i tanti denari avuti dai riscatti di Locatelli, Raspadori e Traorè (quasi 90 milioni di euro), e le cessioni di Rogerio e Frattesi, il Sassuolo avrebbe dovuto ricostruirsi meglio. Spendere 36 milioni per Missori, Volpato, Mulattieri (giocatori utilizzati col contagocce) e Pinamonti, aiutando Roma e Inter con le plusvalenze, è un azzardo eccessivo per chi punta solo a mantenere la categoria. Discutibile anche la scelta di non cedere Berardi a meno di 30 milioni di euro e di tenerlo senza avere in rosa un sostituto all’altezza, vista la sua cronologia infortuni.

Verso il futuro: ristrutturazione e nuovo progetto

Ora, con la matematica che non offre scampo e la Serie B all’orizzonte, il presidente Carlo Rossi e il Direttore Generale Giovanni Carnevali devono affrontare la realtà. Questa transizione impone una riflessione profonda sulle strategie future e su come rivitalizzare il club. La cadetteria non sarà solo una sfida sportiva, ma anche un’opportunità per riscoprire l’essenza perduta, per ricostruire un progetto che possa far tornare il Sassuolo là dove un tempo lottava con i giganti.

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(Foto: LBDV)

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