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Milan, l’addio di Furlani: tutti i motivi

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Nel Milan, si fanno sempre più insistenti le voci delle dimissioni dell’amministratore delegato. Tutti in dettagli in esclusiva.

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(Foto: Depositphotos)

Secondo quanto riportato anche dal sito Dagospia, sembra che la posizione dell’amministratore delegato Giorgio Furlani sia indebolita agli occhi di Joseph Cardinale. Sebbene ci sia un grande rispetto reciproco tra le due figure, l’italo-americano sembra imputargli alcune scelte critiche, su cui ci sarebbero state delle forzature.

In particolare, una delle decisioni contestate potrebbe riguardare l’allontanamento di Paolo Maldini e Frederic Massara. Maldini è una figura leggendaria del calcio italiano, e la sua uscita dalla struttura dirigenziale del Milan potrebbe aver suscitato delle critiche, soprattutto se avvenute in modo controverso o contro la volontà dell’ambiente. Frederic Massara, anch’egli coinvolto nell’allontanamento, potrebbe essere stato oggetto di polemiche.

Questa situazione suggerisce che ci sia una certa instabilità all’interno della dirigenza del Milan e che le decisioni prese dall’amministratore delegato possano non essere state condivise da tutti gli interessati. Sarà interessante vedere come evolverà la situazione e se ci saranno conseguenze significative sulle dinamiche dirigenziali del club.

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Agli occhi di Giorgio Furlani, l’idea di cambiare allenatore fosse fuorviante, considerando il buon lavoro svolto da Stefano Pioli. Inoltre, sembra che Furlani abbia ritenuto fallimentare la scorsa campagna acquisti, ma alcuni giocatori come Charles De Ketelaere, Alexis Saelemaekers e Tiemouè Bakayoko stanno dimostrando un buon rendimento altrove, il che potrebbe aver portato a una revisione delle sue valutazioni.

La stagione difficile portata avanti dall’attuale allenatore, con il mancato raggiungimento degli obiettivi, potrebbe aver fatto aprire gli occhi al patron. Tuttavia, sembra che ci siano altri motivi che potrebbero portare all’anticipazione della partenza di Furlani. Il fondo Pif, attualmente in trattativa per l’acquisizione delle quote, avrebbe richiesto di non trattare direttamente con Furlani come uomo di riferimento di Paul Singer.

Questo suggerisce che potrebbero esserci delle divergenze o dei disaccordi tra Furlani e il fondo Pif, che potrebbero influenzare il futuro della dirigenza del Milan. Sarà interessante seguire gli sviluppi e vedere come si evolverà la situazione dirigenziale del club.

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Sembra che Giorgio Furlani sia diventato una figura sfiduciata all’interno del club, con gli arabi che si riconoscono in Zlatan Ibrahimovic come interlocutore principale nella fase delle trattative, affiancato da un’altra figura di fiducia di Elliott. Questo suggerisce che ci siano state divergenze o mancanza di fiducia nei confronti di Furlani da parte delle nuove parti coinvolte nelle trattative.

In particolare, sembra che Furlani pagherà per la sua ferma volontà di trattenere Stefano Pioli come allenatore e per l’ostracismo nei confronti di Antonio Conte. Ciò suggerisce che la sua posizione potrebbe essere messa in discussione a causa delle sue scelte in merito alla gestione dell’allenatore e alle trattative di mercato.

 

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