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NUMERO 14 – Gli amori del giovane Walter

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“Penso sia meglio, per lei e anche per Walter, che faccia un passo indietro”. A dispensare il paterno consiglio è Ernesto Pellegrini, Presidente dell’Inter. La sua interlocutrice è Marina Perzy, annunciatrice della RAI. La persona di cui stanno parlando è Zenga, portiere titolare della formazione nerazzurra. Da qualche tempo i due hanno una storia. Niente di male, a parte il fatto che Walter è già sposato e anche padre di un bimbo di pochi anni. E che la loro relazione è divenuta di dominio pubblico a causa di un singolare equivoco.

Golden Boy

Da sempre tifoso della Beneamata, Zenga è entrato nel vivaio nerazzurro a undici anni, facendosi poi tutta la trafila fino alla formazione primavera. Appena diciottenne è stato mandato a farsi le ossa alla Salernitana, in Serie C1. Esperienza decisamente amara, conclusa con l’uscita dal campo in lacrime dopo una disastrosa prestazione contro il Pisa. L’anno successivo scende di categoria, giocando in Serie C2 con il Savona. La stagione successiva è fondamentale per lui: diventa il portiere titolare della Sambenedettese e contribuisce, con le sue parate, alla promozione in serie B della formazione allenata da Nedo Sonetti. Il burbero mister toscano stravede per il ragazzo, ha intuito le sue enormi potenzialità e si è fatto carico della sua crescita non solo tecnica ma anche caratteriale. Walter è un tipo esuberante, anche troppo. L’allenatore, non di rado, è costretto a visite a sorpresa alla sua abitazione. Il sospetto che non conduca vita da atleta, con frequenti concessioni alle lusinghe di Venere, è più che legittimo. Tuttavia, tra una storia e un depistaggio, il  suo rendimento in campo si mantiene alto, al punto da meritarsi il richiamo alla base.

Quello che torna a Milano, nell’estate del 1982, è, a tutti gli effetti, una promessa del calcio. Giovane, atletico, sicuro dei suoi mezzi. Ha pure messo la testa a posto: durante la sua permanenza nelle Marche ha conosciuto una splendida ragazza, Elvira, ex reginetta di bellezza, che ha anche portato all’altare. Sembra non gli manchi nulla per sfondare. Il primo anno è d’apprendistato, il portiere titolare è ancora il veterano Ivano Bordon. Zenga deve adattarsi al ruolo di riserva ma riesce comunque a ritagliarsi un suo spazio in Coppa Italia. Ma il suo momento sta per arrivare.

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Fuga d’amore

A partire dalla stagione successiva, con la cessione di Bordon alla Sampdoria, diventa il titolare dell’Inter, l’estremo difensore più giovane della Serie A. Ma non accusa il peso delle responsabilità e si afferma da subito come uno dei migliori portieri del campionato. Al punto da meritarsi anche le attenzioni del c. t. della nazionale Enzo Bearzot. Dopo il trionfale Mondiale dell’82 l’allenatore azzurro si è trovato nella necessità di rinnovare i ranghi. Uno dei  suoi problemi sta tra i pali: il totem Dino Zoff ha concluso la carriera e gli attuali candidati al ruolo non convincono il tecnico. Finora ha alternato  tra i pali Bordon,  il romanista Tancredi e il fiorentino Galli. E nessuno ha dimostrato di avere un carisma pari all’ex capitano. Per questo Bearzot, in vista di una amichevole di preparazione al Mondiale 1986, ha deciso di dare una chance a Zenga, approfittando anche della momentanea indisposizione di Galli.

Il problema è che Walter non è reperibile da nessuna parte.

In sede non sanno dove sia e neanche la moglie sa che fine abbia fatto. Bearzot prende atto della situazione e depenna il nome di Zenga dalla sua lista. Il ragazzo ancora non ha la maturità necessaria per fare al caso suo. I fatti confermeranno la sua tesi: Zenga, approfittando della sosta del campionato per la nazionale e non pensando minimamente di poter essere convocato, si era preparato un romantico week end. Con la sua amante, Marina Perzy. Al ritorno a Milano della coppia avviene un putiferio. La vicenda è sulle prime pagine dei giornali, il massimo dirigente nerazzurro si sente in dovere di intervenire anche per tutelare l’immagine della società. Ai due innamorati viene suggerito di chiudere la loro relazione. O di essere più discreti. Nell’interesse di tutti.

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Da Marina  a Roberta

Può sembrare strano in tempi odierni, dove l’accoppiata calciatore-showgirl è consuetudine ma, in quegli anni, una relazione di un atleta con una donna dello spettacolo non è vista di buon occhio. Pellegrini, senza giri di parole, impone alla Perzy di rinunciare alla sua carriera per amore di Walter. L’annunciatrice è anche disposta ad accettare ma il portiere alla fine, ottenuto il perdono della moglie, decide di non rinunciare alla sua famiglia. Con gran sollievo di Pellegrini e anche di Bearzot, che lo premia con la convocazione per il Mondiale in Messico come terzo portiere. Come a dire: “Ragazzo, il futuro è tuo”. Anche se poi la spedizione azzurra oltreoceano si risolve in un fallimento per Zenga è l’inizio della sua carriera con la maglia della nazionale maggiore. Il nuovo c.t., Azeglio Vicini, sostituto di Bearzot, lo conosce bene: è stato il portiere titolare della sua Under 21. E si fida: la maglia numero 1 è sulle sue spalle, ci sarà lui tra i pali nel successivo Europeo e, soprattutto, nel Mondiale casalingo del 1990.

Tutto sembra andare per il meglio, la sua popolarità è alle stelle, è un protagonista anche fuori dai campi da gioco. La sua faccia da schiaffi e il suo ciuffo ribelle lo rendono simpatico a tutti, dalle ragazzine ai bambini. Varie trasmissioni, anche non sportive, si contendono le sue ospitate e lui, a suo agio davanti alle telecamere come tra i pali, non si nega a nessuno. Un circuito televisivo di recente nascita, Odeon Tv, ha l’idea di proporre un nuovo tipo di programma, a metà tra lo sport e il varietà. La trasmissione si chiama “Forza Italia”, Walter ne sarà il conduttore. A suo fianco una giovane giornalista bionda, Roberta Termali. Il feeling tra i due ben  presto travalica i normali rapporti di colleganza. E’ l’inizio di una nuova, travolgente storia d’amore. E questa volta l’addio alla famiglia è definitivo. I due vanno a convivere e poi convolano a nozze.

L’inizio della discesa

La nuova unione è consacrata dalla nascita di due figli. Nel frattempo, anche nella carriera sportiva, Walter non è estraneo alle sbandate. Nel giugno 1987, stanco di essere uno dei meno pagati della formazione nerazzurra, si accorda sottobanco con il Napoli di Moggi e Maradona. Il fuoriclasse argentino lo stima, il dirigente gli prepara un sontuoso contratto triennale. C’è solo da mettere le firme ma la notizia trapela e l’Inter non fa attendere la sua risposta. O sottoscrive il rinnovo del contratto o sarà messo fuori rosa e perderà gli Europei in Germania. Zenga non ha scelta, resta a Milano. Il campionato non va benissimo, in compenso offre ottime prestazioni in azzurro e, assieme ai suoi compagni, si candida alla vittoria nel successivo Mondiale.

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L’anno successivo è quello dello scudetto dei record, il suo primo trofeo vinto. Adesso c’è solo da laurearsi campione del Mondo. Il torneo inizia nel migliore dei modi, la sua porta resta inviolata sino alla semifinale. Si gioca a Napoli, l’avversario è l’Argentina di Maradona. Tutto sembra andare per il meglio, gli azzurri sono in vantaggio. Ma una uscita errata di Zenga propizia il pareggio di Caniggia. Il match si trascina ai supplementari e poi ai rigori. Il portiere azzurro non ne para nemmeno uno, il suo omologo argentino invece neutralizza due tiri avversari. L’Italia è eliminata dal torneo e il maggior responsabile della disfatta sembra essere proprio lui. A distanza di poco più di un anno la panchina azzurra cambia proprietario, il nuovo inquilino è Arrigo Sacchi. L’ex trainer del Milan dapprima conferma Zenga tra i pali ma ben presto fa capire di aver idee diverse per la porta della sua squadra. Quando i giornalisti gli annunciano la mancata convocazione per una partita della Nazionale  l’ormai ex numero uno, fedele al suo personaggio, risponde canticchiando l’hit del momento: “Hanno ucciso l’Uomo Ragno..”.

Verso l’America

Rimarrà all’Inter ancora per due stagioni. Dopo l’acquisto di Gianluca Pagliuca, lo stesso che gli aveva soffiato il posto in Nazionale, emigra a Genova alla Sampdoria. E’ una formazione di secondo piano, tutto è ridimensionato ma almeno gli garantisce un posto in Serie A da titolare. Almeno per il primo anno, visto che il secondo un grave infortunio lo ferma per quasi metà stagione. A fine anno, svincolato, accetta la proposta del Padova, disputando un campionato di Serie B. L’anno successivo è quello dell’ennesima svolta. Accetta la proposta dei New England Revolution e si trasferisce negli Stati Uniti per giocare nella Major League Soccer. A suo fianco non c’è più la moglie Roberta ma Hoara Borselli, la sua nuova fiamma, una modella con circa 16 anni di meno rispetto a lui. Che non sarà nemmeno l’ultima storia della sua avventurosa vita sentimentale.

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