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Caso tamponi Lazio: attesa per il processo, le accuse e la strategia della società

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E’ attesa in casa Lazio per il processo al Tribunale Federale sul ‘caso tamponi‘, che si trascina ormai da mesi a questa parte. La prima udienza, che avrà luogo domani dopo il rinvio della precedente, fissata il 16 marzo, avrà il compito di fare luce sulle accuse mosse dalla procura Federale al club biancoceleste.

Procura che già deferì la società per la mancata comunicazione alle Asl competenti e messa in isolamento di 8 giocatori positivi ai tamponi Uefa in occasione delle sfide di Champions col Bruges (28 ottobre 2020) e con lo Zenit San Pietroburgo (4 novembre 2020), e anche per la mancata comunicazione alle Asl e messa in isolamento di altri 3 giocatori positivi ai tamponi Uefa (Immobile, Leiva e Strakosha) prima della partita con il Torino (1 novembre 2020), e per l’inserimento in distinta di un giocatore positivo nella gara con la Juventus (8 novembre 2020). Per tali imputazioni – riporta Il Messaggero -, la Procura Federale sarebbe pronta a chiedere l’inibizione per il presidente Claudio Lotito, oltre alla penalizzazione di ben 6 punti in classifica.

Accuse pesanti che la società tenterà di schivare per evitare la mano pesante da parte del Tribunale Federale. Per difendersi da suddette imputazioni la società si sarebbe affidata a tre figure, quali – riporta a sua volta La Repubblica – sono: il professor Pregliasco, direttore dell’Istituto Galeazzi di Milano; il dott. Francesco Bondanini, direttore UOC, laboratorio Hub 2, e Patrizio Rossi, sovrintendente sanitario centrale INAIL.

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(foto: twitter Lazio)

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