Borja e quella sensazione… a pelle

Ci sono scelte dettate dal cuore, altre dal denaro, molte per fare carriera. Borja Valero Iglesias, invece, torna a Firenze per una sensazione… a pelle.

Firenze e poi la Fiorentina. O meglio, la Fiorentina per Firenze. Perché quello tra lo spagnolo di Madrid e il capoluogo toscano è un amore nato quasi per caso, ma diventato bello e coinvolgente come quello delle favole.

Tutto inizia nel 2012. Arrivato in Italia dal Villareal, il canterano del Real Madrid diventa fin da subito un idolo per la tifoseria viola, grazie alla classe, alla leadership e alla personalità che mette in campo. Firenze è una piazza che ci mette un secondo ad innamorarsi, una carriera a venerarti ma un’eternità ad odiarti. Croce e delizia di una tifoseria che merita tanto, per la tradizione che trasmette una maglia unica al mondo. Nel caso di Borja Valero, la parte dell’odio non c’entra. Nemmeno se da avversario segni sotto la ‘tua’ Fiesole.

BORJA E FIRENZE

Cinque anni di gioie e dolori, ma un’unica costante: Borja era un idolo della tifoseria. E il ragazzo di Madrid si è innamorato. Di Firenze. Delle vie e dei vicoli. Dei monumenti. Dei tifosi. Della gente. Dell’ironia fiorentina, unica al mondo. È stato amore, una sensazione… a pelle.

Borja Valero ha deciso di portare Firenze con sè quando l’ha lasciata per andare all’Inter, tatuandosi le coordinate di Ponte Vecchio, uno dei luoghi più caratteristici della città di Dante Alighieri.

Portare a vita la sua seconda casa  in ogni dove. Così come la scelta di tornare proprio lì, a Firenze, dove si è stati bene.

Ogni trasferimento di mercato nasconde qualcosa. In questo caso, però, più che di opportunità, più che di denaro, parliamo di amore.

Firenze l’è piccina
e l’è anche casa mia…
ce l’ho sempre davanti
anche quando vado via…
Firenze non cambiare
che dopo non ci piaci…
rimani piccolina
noi ti si porta i baci…

… e l’è anche casa mia, anche per Borja Valero Iglesias, un ragazzo di Madrid diventato Fiorentino.

(Foto: profilo Instagram Borja Valero)