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SENZA FRENI – Gli altri mangiano, Sarri paga

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E alla fine il conto lo paga Maurizio Sarri. Il mister toscano, dopo appena un anno in bianconero, lascia la Juventus.  Un amore mai sbocciato, una storia che forse non doveva proprio iniziare.

Perchè la storia la conosciamo tutti. Sarri si è ritrovato a Torino un pò per caso (il sogno era Guardiola, l’alternativa era Deschamps, Zidane sullo sfondo), ma poi alla fine la scelta di Paratici è caduta sull’ex tecnico del Napoli, con la speranza di rivedere alla Juventus quel gioco che per tre anni aveva fatto innamorare l’intera Europa.

Ma quel gioco, a quanto pare, è irripetibile. Trovare quell’undici perfetto che aveva creato il famoso ‘Sarrismo’ è impossibile, anche se – bisogna ammetterlo, senza se e senza ma – Fabio Paratici non ci ha provato nemmeno.

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‘IL MOMENTO CHE SEGUE L’ERRORE E’ CRUCIALE. PUOI CONTINUARE A DIFENDERE QUELLO CHE ERI. O CAPIRAI CHI SEI’

L’errore, se di errore si può parlare, non arriva nel momento in cui si sceglie di ripartire da Sarri, ma inizia nel momento esatto in cui parte il calciomercato e si inizia ad allestire la squadra da mettere nelle mani del mister toscano.

Da quel preciso momento in poi è un disastro ed il responsabile ha un nome ed un cognome: Fabio Paratici.

Il dirigente bianconero è stato il primo sponsor del mister, ma allo stesso tempo è stato colui il quale ha messo fine alla sua avventura ancora prima di iniziarla.

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Un mercato, incensato da tutti, ma in realtà fatto con i piedi, senza nessuna logica e che non ha portato in dote nessun valore aggiuntivo. Con l’unica nota lieta della stagione, Paulo Dybala, capitata per caso.

Eh si, perché l’attaccante argentino, insieme al suo connazionale Higuain era in cima alla lista dei partenti. Poi l’evolversi del mercato ha quasi ‘obbligato’ la Juve a tenerlo, con la Joya che, grazie a Maurizio Sarri, è tornato ad essere determinante.

‘PROPRIO QUANDO PENSI CHE LE COSE NON POSSONO ANDARE PEGGIO, LO FARANNO’

Passando al mercato in entrata, escluso il colpo De ligt, il disastro ha raggiunto l’apice. Un centrocampo costruito in stile Fantacalcio, alla ricerca del nome e non dell’utilità.

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Ramsey e Rabiot, arrivati a parametro zero ma con ingaggi e commissioni altissime, inutili nello scacchiere tattico del mister. Serviva un regista, serviva una mezzala, serviva un terzino più ‘difensivo’, serviva una rivoluzione per permettere a Sarri di poter dare il suo marchio alla Vecchia Signora ed invece si è scelta la strada del compro e poi si vede.

Alla fine, Sarri sembra essere l’unico grande colpevole di una stagione da dimenticare. Il tecnico paga le colpe di tutti, le colpe di un periodo che ha portato tanti punti interrogativi, ma soprattutto una certezza: la Juve, rispetto agli anni passati, è peggiorata.

Paratici, nonostante i tanti danni, dovrebbe restare lì al suo posto. Agnelli sembrerebbe avergli rinnovato la fiducia. Sarri paga per tutti, eppure su quella panchina qualcuno lo ha messo e la squadra certamente non è stata fatta da lui.

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“Portate il conto”, “Non serve, ha pagato il Mister”…

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