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FISCHIO D’INIZIO BOLOGNA – Il Derby dell’Appennino per puntare all’ottavo posto
Bologna e Fiorentina si sfidano nella penultima giornata di campionato, entrambe consapevoli di aver fatto meno di quello che potevano dare. In palio c’è una posizione in classifica che per il Bologna potrebbe voler dire ottavo posto, a ridosso della qualificazione europea. Per i viola, tre punti indietro, verosimilmente un decimo posto.
Sembrano obiettivi di poco conto, ma nella testa di un giocatore e nell’autostima della società stessa comunque assumono un valore. Arrivare ottavi è diverso che arrivare decimi, sia economicamente, per i bonus che il piazzamento prevede, sia sportivamente. Per i ragazzi di Mihajlovic significherebbe una grande annata ed in qualche modo sarebbe l’inizio di un nuovo processo di avvicinamento ad altri traguardi che non siano la salvezza.
La partita sarà condizionata da qualche assenza per infortunio, sopratutto nella retroguardia rossoblu.
La Fiorentina invece si presenta al gran completo con la voglia di chiudere bene il campionato. Iachini non sarà probabilmente l’allenatore dei toscani la prossima stagione ma vorrà lasciare al meglio per riproporsi poi nel mercato degli allenatori.
Si giocherà per fare i tre punti che anche per la rivalità sportiva sarà importante conquistare.
Mihajlovic, che da ieri è cittadino onorario di Bologna, si sente ancora più in dovere di dare una bella soddisfazione ai tifosi.
Ha dichiarato di avere un legame molto forte con la città e coi bolognesi. Tutti siamo stati molto vicini al nostro mister nel momento peggiore, in cui aveva bisogno. Tutti noi abbiamo avuto la possibilità di conoscere un uomo che ha prima combattuto come un guerriero la malattia e poi ha voluto parlarne per dare speranza agli altri.
Il bolognese Mihajlovic vuole sei punti nelle ultime due sfide di campionato. Chiudere sopra i cinquanta punti sarebbe un risultato eccezionale. Vogliamo immaginare che sarà così e che con il mercato che si aprirà la nuova stagione partirà con ambizioni europee.
La società è molto solida, il presidente ha idee chiare e soldi per metterle in atto. La dirigenza è ben collaudata, con uomini di calcio veri. Il mister è il nostro mister. I giocatori che rimarranno saranno quelli adatti al progetto. Lo stadio nuovo sarà costruito e darà smalto alla società.
Insomma tutti i presupposti per diventare grandi e stupire.
Le grandi imprese non si costruiscono in poco tempo ma ci vogliono anni di programmazione ed investimento.
Qui si sta lavorando per essere un riferimento nel mondo del calcio.