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UN CALCIO AL SUPERSANTOS – Il “bancolotto” a volte è tutt’altro

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Sapete quelle storie pazzesche?
Si, quelle storie che le senti o le vedi e pensi “se vabbè, mica è un film?!”.
In realtà a volte accadono. Magari non a voi eh, per carità.
Ma, fidatevi, che succedono.

Certamente, uno dei mondi più “fiabeschi” da questo punto di vista è quello del calcio. Quella cavolo di sfera ovale ne ha regalate di storie strane, belle, particolari.

E proprio una di queste mi va di raccontarvela.

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Lo farò direttamente attraverso le parole del diretto interessato.

“Era il 1997 e stavo facendo l’ora di disegno a scuola. Era la fine di novembre, mi pare, e il Real Madrid stentava in campionato. Erano terzi o quarti e avevano risultati negativi ma le cose andavano decisamente meglio in Champions League”.

Avete già capito di chi stiamo parlando? Secondo me no. Allora, dicevamo?

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“Dovevano giocare una partita importante contro il Rosenborg in Norvegia. A un certo punto entra in classe il preside. Tutti sapevano che giocavo nelle giovanili del Real Madrid e lui mi parlava spesso del Real proprio come facevo con i miei amici.

A un certo punto mi dice: “Iker, ti spiacerebbe uscire un attimo?”.

Una volta fuori mi dice: “Faresti meglio a prendere un taxi e andare in fretta a Barajas, perché il Real Madrid ha appena telefonato a tua madre e lei ci ha chiamato. Devi sbrigarti perché devi andare in Norvegia”.

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Ecco, forse qualcuno sta già iniziando a capire di chi stiamo parlando.

“Mi sono sentito come se avessi vinto la lotteria. Ricordo perfettamente quel momento. Avevo 16 anni.
Così sono andato a casa, mi sono cambiato, ho preso un taxi destinazione Barajas e ho conosciuto tutte le stelle del Real, tutte cose che pensi siano impossibili quando sei un ragazzino. Sono passato dall’essere in classe seduto accanto al mio compagno Julio, all’essere nello stesso tavolo con Morientes, Seedorf, Mijatović, Šuker e Raúl. È stato qualcosa di magico e me lo ricorderò per sempre…”

Ecco, è esattamente da quel momento che ebbe inizio la carriera e la meravigliosa storia di uno dei calciatori più forti della storia.

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Primatista di presenze in Champions League. Primatista di presenze in Europa con il Real Madrid. Ha partecipato a cinque europei (record assoluto) e quattro mondiali.
Ha vinto ventisette trofei in carriera, tra cui cinque campionati spagnoli, tre Champions League, due Europei, una coppa del mondo.

Stiamo parlando di uno sei signori del Calcio: Iker Casillas, una autentica leggenda.

Una cosa voglio però aggiungerla io: sono certo che un calciatore e un uomo di tale portata, avrebbe meritato un finale di carriera molto più romantico.
Iker Casillas, uno dei portieri più forti di tutti i tempi.

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