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#LBDV – Commisso decida: spezzare il sistema o perire sotto di esso

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Le parole di Rocco Commisso sono ancora oggi, a due giorni di distanza, più forti che mai. L’eco del tonante presidente della Fiorentina ha toccato tutti, dal più semplice tifoso ai più alti responsabili del calcio italiano; si è dato vita a due schieramenti, pro e contro il presidente, che presto o tardi dovranno di nuovo dire la loro.

Il calcio italiano si pone così di fronte ad un bivio. Vivere sull’onda del nuovo corso o mantenere lo status quo delle cose. E così cerca risposte alle proprie domande, i sussurri che prima erano semplicemente tali ora riecheggiano con fragore: chiedono le teste di chi, fin’ora, ha comandato, ha preso impunemente le redini del calcio e l’ha reso quello che oggi s’è destinati a vedere. Il sistema reo (ma non) confesso, che agisce nell’ombra e nel silenzio, tra intrighi politici e non.

E chi dovrà prender le redini della fazione opponente dovrà essere proprio l’italo americano presidente viola: sarà a lui che i più chiederanno, domanderanno, ergeranno a vessillo del cambiamento; ha lanciato la pietra, ed ora non può più nascondere la mano.

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Il sistema – reale o presunto tale – ha scricchiolato per la prima volta. Nemmeno i suoi esponenti principali – si leggano le dichiarazioni di Nicchi, ndr – hanno potuto rispondere a dovere; si son rifugiati nel chiacchiericcio, nella disamina dei termini di Commisso, ritenuti volgari e disgustosi. E’ indubbio che il presidente viola abbia errato nella forma, ma si è comunque continuato a nascondersi dietro il velo del silenzio riguardo i fatti.

C’è dunque bisogno di cambiamento – almeno per chi condivide le posizioni di Commisso. E dovrà essere un cambiamento drastico, forte, il più repentino possibile. Spezzare il sistema, che da anni aggioga il calcio italiano; distruggere per poi rifondare in maniera più equa, trasparente, limpida come il fondatore della Mediacom vorrebbe.

Ma dovrà essere lui a tenere alto il vessillo, a non arrendersi al gossip, a non lasciar lì dichiarazioni avventate, forse troppo spinte, ma per molti veritiere; a credere davvero in quel che si è detto, ed a farne lavoro vero prima ancora che puro populismo. Dovrà Commisso tentare di non perire sotto il sistema, che molti ad oggi negano esista addirittura. Sarà compito suo far venire a galla le – presunte – ingiustizie finora perpetrate a molti per il favore di pochi. Spezzare o perire, nessun’altra soluzione potrà – o dovrà – esser accettata. Al contrario, non sarà differente da coloro che ha accusato, illibati fuori, diversamente dentro. Rimarrà una nota a sé stante, un singolo acuto in una sala vuota: destinato a spegnersi senza alcun applauso.

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Nessuna rivoluzione parte senza un capo; Commisso potrà esserlo di questa?

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